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Al Fortilizio le opere di Borsacchi in mostra

L'artista pisano protagonista negli spazi di lungarno Simonelli fino al 17 Dicembre, Bedini: "Un ritorno a casa, Pisa sempre presente nelle sue opere"

L'inaugurazione della mostra di Borsacchi

È stata inaugurata al Fortilizio della Cittadella di lungarno Simonelli la mostra dell'artista Cesare Borsacchi curata dal critico d'arte Nicola Micieli, dal titolo Colori e dolori del pianeta.

"Borsacchi è un pisano giramondo, ma un vero pisano, che ha vissuto i primi 25 anni della sua vita in San Rossore - ha ricordato l’assessore alla Cultura, Filippo Bedini - poi la vita l’ha portato in molti Paesi stranieri, fino al 1995, quando è ritornato a casa a Pisa, dove ha continuato a svolgere la sua attività di pittore. Con questa mostra il Comune intende, con convinzione, inaugurare un nuovo filone sinora non adeguatamente valorizzato e dedicato agli artisti che tra Ottocento e Novecento hanno lasciato importanti tracce artistiche nel panorama locale".

"Mentre importanti istituzioni come Palazzo Lanfranchi e la Fondazione Pisa con Palazzo Blu in questi anni hanno lavorato sul tema, il Comune può sicuramente fare meglio da questo punto di vista - ha aggiunto - incominciamo da Borsacchi, che negli ultimi 50 anni ha effettuato mostre in Italia e all’estero e le sue opere sono presenti nei musei e nelle fondazioni di tutto il mondo. Pisa è sempre presente nelle sue opere".

La mostra sarà visitabile fino al 17 Dicembre con apertura in programma oggi e domenica 3 Dicembre con orario dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30; giovedì 7 dalle 15,30 alle 18,30; venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 nuovamente anche al mattino; giovedì 14 e venerdì 15 di nuovo nel pomeriggio; e, infine, sabato 16 e domenica 17 dicembre in entrambe le fasce orarie. Contestualmente alla mostra, sarà aperta al pubblico anche la Torre Guelfa.

"Per quanto controllata e persino in parte sigillata in una sorta di visualità araldica - ha affermato Micieli - la pittura di Borsacchi possiede comunque una sua immediatezza, una trasparenza comunicativa. L'arte pre-colombiana e quella tribale africana, la cultura araba e islamica e quella latino-americana hanno contato quanto le opere di insigni grandi maestri dell’arte occidentale conservate nei musei, o la conoscenza sul campo di movimenti quali il muralismo messicano e di artisti di prestigio come Siqueros, che non potevano non impressionare profondamente un pittore come Borsacchi".