"Una vergognosa parata. Non si può definire altrimenti la visita di Salvini al carcere Don Bosco di Pisa, pomposamente accompagnato dal codazzo istituzionale di Conti, Ziello e Ceccardi".
Così la consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini, che su quanto dichiarato ieri a Pisa da Matteo Salvini non usa mezzi termini.
"Provare a utilizzare per la sua vuota propaganda le donne e gli uomini in divisa - ha commentato Nardini -, che ogni giorno servono le istituzioni in condizioni spesso di assoluta criticità, dà il senso del rispetto che Salvini ha delle forze dell'ordine. Nessuno: per lui tutto è soltanto passerelle. D'altronde, a parte travestirsi con le divise, quando era Ministro dell'Interno cosa ha fatto in concreto per migliorare le condizioni di queste lavoratrici e di questi lavoratori, o per metter mano alle problematiche del sistema carcerario, Don Bosco incluso? Niente di niente. Tante chiacchiere e niente fatti, ecco il motto di questo perdigiorno, che si permette anche di ergersi a paladino di persone che lavorano duramente".
"A fronte anche dei recenti suicidi tra i detenuti - ha concluso la consigliera dal Partito democratico -, lascio perdere ogni commento sulla triviale esternazione "Io sto con le guardie e non con i ladri" che, oltre a denotare l'esigenza di un ripasso dei pilastri dello Stato di diritto nei quali il trattamento umano e dignitoso dei carcerati non è un optional, richiama anche l'urgenza di una maestra d'asilo".