Attualità

Alla Ghibellina si legge Pontiggia

Alla libreria pisana la presentazione di "Un libro che divorerei" di Giuseppe Pontiggia, con la curatrice Daniela Marcheschi e Sebastiano Mondadori

Un Pontiggia inedito e ‘privato’, nella veste di impareggiabile di consulente editoriale. Del lettore appassionato, vorace e onnivoro, pertinace bibliomane, se ne discute oggi alla libreria Ghibellina di Borgo Stretto, presentando "Un libro che divorerei", a cura di Daniela Marcheschi, della collana "Le fondamenta", Palingenia Editore. La curatrice del volume dialogherà con Sebastiano Mondadori.

Giuseppe Pontiggia era come fatalmente predestinato a quell’invisibile ruolo di consulente editoriale che, per decenni, affiancò alla pubblica attività di scrittore. Ma anche il «parere di lettura» assurge, in Pontiggia, al rango di vero e proprio genere letterario. Lo dimostra questo libro, dove per la prima volta si offre ampia testimonianza di una parte tutt’altro che secondaria della sua opera, relegata finora all’interno di fondi e archivi editoriali.

Un Pontiggia inedito e ‘privato’ nel quale si ritrovano però tutti i suoi inconfondibili tratti: la scrittura sapientemente calibrata e la perentoria precisione di giudizio, la contagiosa passione letteraria, la soave spietatezza di fronte a certi compiaciuti manierismi, le personali, irriducibili inclinazioni. E, soprattutto, un rigore che non cede mai al dogmatismo: "La bellezza della scrittura - diceva sta nell’assenza delle regole".