“Sul cartello affisso alla porta del museo si spiega che la chiusura è dovuta a imprevedibile problema di personale. In realtà sappiamo bene che non c'è imprevedibile in quello che è capitato al Museo delle Navi". Così Federico Giusti del sindacato Cub Pisa interviene in merito allo stop del Museo delle Navi Antiche di nelle giornate di martedì 24 Giugno e giovedì 26 Giugno. "Recentemente entrato nel Polo dei musei nazionali di Pisa, il Museo - ha aggiunto - è un classico esempio di carenza di personale statale che colpisce tutto il comparto culturale italiano. Questa realtà, come da noi già fatto presente alla direzione regionale per la stesura del bendo per i servizi educativi, attualmente viene gestito da personale ministeriale che ne cura l’apertura di sei giorni su sette ma con orari ridotti. Non è di certo una novità. Anche negli anni passati, quando la gestione era affidata totalmente ad un privato, il museo era visitabile solo nel fine settimana. Ma mai e poi mai si erano vista una chiusura improvvisa".
E il sindacato denuncia "un sistema di esternalizzazioni selvaggio per i siti culturali, che genera precarietà e lavoro povero. Ricordiamo - hanno aggiunto - che i lavoratori e lavoratrici della cultura in appalto sono costretti a par time involontarie e contratti pagati pochissimo. Il contratto collettivo nazionale di lavoro, applicato maggiormente, è quello del multiservizi che oltre ad essere improprio è anche tra i più bassi sul fronte degli stipendi".
Ma c'è di più. “Le giornate di chiusura delle Navi avviene poi - hanno concluso dal sindacato - nel mese del Giugno pisano, periodo dell’anno in cui si cerca di celebrare la storia della città attraverso eventi e manifestazioni culturali". La Confederazione unitaria di base chiede un'azione di potenziamento del personale al Ministero della cultura e anche un piano di valorizzazione del Polo museale pisano che veda scendere in campo responsabilmente anche l’amministrazione comunale.