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Ambientalisti in coro, "Smantellare il reattore"

No alla base all'interno del Parco e impegno immediato per bonificare l'area: la richiesta di Legambiente, Città Ecologica e Comitato Coltano

L'area ex CISAM

Qualunque sia la destinazione dell'area ex CISAM, occorrerà innanzitutto provvedere allo smantellamento del reattore nucleare. Lo ha chiesto la sezione pisana di Legambiente, che in vista della realizzazione della base diffusa 

"Il progetto che interessa il bosco di San Piero a Grado continua ad allarmare - ha spiegato la presidente, Eleonora Mizzoni - la nostra associazione, nel 2021, ha realizzato uno studio in occasione del dibattito relativo alla collocazione del deposito nazionale per scorie di bassa e media radioattività: il reattore era dedicato alla ricerca a fini militari, quindi di dimensioni e potenza inferiore di oltre mille volte rispetto a quelli per la produzione di energia elettrica, e da alcuni decenni è spento, ma dev'essere smantellato".

"Qualunque sia la destinazione dell’area, resta da smaltire l’edificio che conteneva il reattore e, presumibilmente, parte delle attrezzature e degli strumenti utilizzati - ha aggiunto - inoltre, sono ancora presenti le scorie radioattive prodotte. Sono operazioni delicate, costose e necessarie. In un progetto simile, bisogna considerare i relativi costi, di cui sinora non è stata fatta una valutazione".

Mentre le questioni legate alla sicurezza sismica, pur presenti, sembrano essere marginali, il problema delle scorie, per Legambiente, è centrale. "Sono ancora sul posto? E nel caso, dove metterle? - ha domandato Yuri Galletti, vicepresidente - in Italia non è ancora stato individuato il deposito nazionale per le scorie , anche perché nessuno lo vuole vicino a casa. Tanto meno per le scorie potenzialmente ad alta attività come quelle provenienti da un reattore".

"Legambiente si augura che il sito sia bonificato e che un bosco di gran pregio naturalistico sia restituito al Parco e alla cittadinanza - hanno concluso - invece che essere destinato a una base militare".

Una linea sposata anche da La Città Ecologica, l'associazione ambientalista pisana, e il Comitato permanente per la difesa di Coltano. "A quanto ci risulta il materiale fissile e il liquido di raffreddamento, entrambi ad alta radioattività, sono stati già allontanati dalla struttura - hanno spiegato le due associazioni - resta la struttura del reattore contaminata. Pare, inoltre, ci sia un capannone che costituisce sede nazionale di stoccaggio per i rifiuti radioattivi di origine sia militare che civile e capannoni in cui si fa tuttora ricerca sulla radioattività".

"Lo smantellamento del reattore e la restituzione dell’area decontaminata al Parco rappresenta un obiettivo primario - hanno concluso - a distanza di tanti anni dalla costruzione, lo stato di conservazione degli impianti potrebbe non garantire più una perfetta tenuta e costituire una fonte potenziale di rischio di contaminazione".