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"Ambulanze a Cisanello in coda fino a 11 ore"

Dopo la nota della Aoup, Misericordie Pisane, Pubblica Assistenza e Croce Rossa scrivono che l'attesa la sera del 27 si è protratta fino a 11 ore

Ambulanze in coda all'ospedale di Cisanello la sera del 27 ottobre

Hanno fatto il giro dei social le foto delle ambulanze in coda, la sera del 27 ottobre, all'ospedale di Cisanello. Una situazione particolare, legata all'emergenza coronavirus, rispetto alla quale l'Azienda ospedaliero universitaria pisana ha fornito alcune spiegazioni ("Si è trattato di un momento di rallentamento, nel turn-over dei posti letto"), spiegazioni che Associazione Misericordie Pisane, Anpas Zona Pisana e Croce Rossa Italiana comitato di Pisa non accettano, riferendo di attese fino a 11 ore.

"Con questo comunicato ci preme fare chiarezza rispetto ad alcune notizie riportate dai media locali riguardo a quanto accaduto nella serata del 27 ottobre - scrivono dalle tre associazioni -. Sui social sono state postate foto che ritraevano almeno una decina di ambulanze in coda per accedere all'ingresso covid del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cisanello, tra le quali alcune con medico a bordo. L'attesa per queste ambulanze si è protratta da un massimo di 11 ore a 4/5 per i più fortunati. Non dimentichiamo che a bordo, oltre ai pazienti con problematiche e sintomi vari c'erano i soccorritori delle Associazioni, con indosso la tuta completa, la mascherina, la visiera e i guanti con tutto il disagio che ne deriva.

C'è da dire anche che il 27 ottobre non è stato un caso isolato ma, dati alla mano, anche nei giorni precedenti la situazione è stata piuttosto complicata, con attese di ore.

Il comunicato letto sulle testate online con il quale l'addetto stampa della Aoup smentisce tale realtà sostenendo che le ambulanze non fossero in coda ma stessero stazionando (non abbiamo afferrato la sfumatura) per essere utilizzate come ambulatorio mobile, non ha nessun fondo di verità. Quelle ambulanze erano lì in quanto risorse a disposizione della centrale 118, da inviare a risposta delle richieste di aiuto della popolazione. Il sistema dell'emergenza territoriale ha sofferto non poco per l'impossibilità di utilizzare quelle risorse incolonnate in attesa di liberarsi.

Non troviamo giusto che una persona in difficoltà dopo aver chiamato il 118 debba attendere ore fermo dentro una ambulanza prima di accadere al Pronto Soccorso.

Non troviamo giusto che i soccorritori e personale sanitario, che in questo periodo vivono un momento particolarmente complicato, debbano subire stress aggiuntivo derivante dall'utilizzo dei DPI per ore senza motivo.

Non troviamo giusto che chi si rivolge al 118 per un'emergenza sanitaria rischi di non poter vedere arrivare in tempi brevi l'ambulanza più idonea, in quanto tutte impegnate.

Ci dispiace che la smentita della foto incriminata arrivi proprio da chi, come noi Associazioni, vive questa realtà dovuta al Covid-19 dalla stessa parte della barricata.

Infine ci teniamo a confermare che la foto è autentica anche per tutte quelle persone che commentandola sui social sostenevano essere una immagine di repertorio.

Questa è la realtà, le nostre Associazioni proseguiranno nel loro impegno cercando di non farsi sopraffare continuando a lavorare per il bene delle persone al fianco degli enti preposti con professionalità e rispetto, lo stesso rispetto che ci è dovuto e pretendiamo".