Politica

Amici della Normale, "Sconcerto sullo stop a Israele"

L'associazione contraria alla scelta del Senato accademico, al contrario dell'assessora Nardini. "Condivido il contenuto della mozione"

La Scuola Normale di Pisa

La richiesta della Scuola Normale al Ministero degli Esteri affinché sia rivalutato l'impegno per il bando scientifico nell'ambito della cooperazione tra Italia e Israele non è piaciuta agli Amici della Normale.

L'associazione, che mette insieme personalità di spicco del mondo imprenditoriale e finanziario, con l'obiettivo di sviluppare un collegamento tra il mondo economico e la Scuola Normale stessa, ha infatti espresso la sua contrarietà alla mozione del Senato accademico in una riunione ad hoc.

"I numerosi membri dell'associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del bando - hanno scritto in una nota dall'associazione - ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l'arte come elementi di dialogo e di raccordo universale".

All'interno dell'associazione, oltre a personalità come Salvatore Rossi, che ne è il presidente, e Giuliano Amato, c'è anche Alessandra Nardini. L'assessora regionale, però, ha immediatamente preso le distanze.

"Ovviamente rispetto il parere della maggioranza, ma questo non mi impedisce di esprimere la mia personale non condivisione rispetto alla posizione espressa, sia nel metodo che nel merito - ha spiegato - ho massimo rispetto delle delibere e, immagino in questo caso molto dibattute, scelte del Senato accademico e non penso rientri nei compiti dell'Associazione esprimersi su queste".

"Personalmente, appoggio il contenuto della mozione, che inizia con l'impegno, in linea con la Costituzione, ad esercitare la massima prudenza nella valutazione di accordi e collaborazioni scientifiche che potrebbero favorire lo sviluppo di tecnologie militari - ha concluso - ci tengo a ringraziare la Scuola, invece, per aver deciso di bandire due assegni di ricerca per lo studio del conflitto tra Israele e Palestina, indirizzati in particolare a studiose e studiosi palestinesi e israeliani a rischio".