Attualità

I segreti della malattia del "cuore di pietra"

Si chiama amiloidosi cardiaca ed è ritenuta rara. Per diagnosticarla Fondazione Monasterio e Scuola Sant'Anna oggi sperimentano dei radiofarmaci

Il convegno in svolgimento al Cnr

Amiloidosi cardiaca, detta malattia del “cuore di pietra”: il depositarsi della sostanza amiloide determina una compromissione dell’elasticità del tessuto dell’organo, e il cuore vede compromessa la sua funzione vitale di pompa. Malgrado la malattia sia conosciuta da tempo, la sua diagnosi è sempre stata difficile e, per questo motivo, spesso sottostimata: la patologia è stata, quindi, ritenuta rara.

Ma ecco che un contributo importante alla sua diagnosi giunge oggi grazie alla ricerca di Medici Nucleari e Cardiologi della Fondazione Monasterio, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

"Una forma frequente di amiloidosi, che colpisce anche i soggetti più giovani – hanno fatto sapere dalla Monasterio -, è dovuta alla deposizione di fibrille proteiche disorganizzate che derivano dalle catene leggere delle immunoglobuline. I ricercatori di Monasterio e Sant’Anna hanno utilizzato radiofarmaci per identificare l’amiloide nel cuore e, primi nel panorama scientifico internazionale, hanno messo a punto un protocollo di studio con tomografia ad emissione di positroni che permette l’identificazione di amiloidosi cardiaca da catene leggere: ciò permette una diagnosi precoce e non invasiva, a differenza della biopsia miocardica, in alcuni casi – e, comunque, per molto tempo – utilizzata per individuare tale patologia".

Una innovazione clinica che ha cambiato il volto di una malattia rara, un tempo orfana di terapia, presentata in occasione di un convegno internazionale in diretta streaming, con 71 fra i massimi esperti al mondo di amiloidosi cardiaca, ospitato oggi e domani nell'Area di ricerca del Cnr di Pisa.