Legambiente Pisa interviene con forza contro i nuovi progetti di parcheggi in prossimità del centro storico, contestando la linea dell’Amministrazione comunale che – spiegano – “bolla chi si oppone come ideologico”. L’associazione ambientalista parla invece di motivi “concreti e strutturali” alla base del proprio dissenso.
“Le città sono cresciute a misura di automobile – hanno scritto – e i residenti sono spesso indotti o costretti a usarla. Se vogliamo una città più sicura, più verde e più vivibile, serve cambiare prospettiva: passare da una città costruita per le auto a una città pensata per le persone”.
Legambiente sottolinea che realizzare nuovi parcheggi vicino al centro significa incentivare l’uso dell’auto privata, invece di favorire scelte alternative come la mobilità sostenibile. “Le città europee che hanno avuto il coraggio di ridurre il numero di auto circolanti sono state premiate da aria più pulita, meno incidenti, tempi di spostamento più rapidi e una maggiore qualità della vita”.
Nel mirino dell’associazione ci sono in particolare il progetto di parcheggio nel fossato del Bastione San Gallo, accanto al Giardino Scotto, e il parcheggio multipiano di via Rindi, pensato anche per i tifosi diretti allo stadio. “Il fossato – ha spiegato Legambiente – è un’area che si allaga frequentemente e che avrebbe bisogno di una riqualificazione coerente con il suo valore storico e paesaggistico. Sarà interessante conoscere l’opinione della Soprintendenza”.
Quanto al parcheggio di via Rindi, l’associazione contesta l’idea che non comporti nuova impermeabilizzazione del suolo. “L’amministrazione sostiene che risparmi parte dell’area verde, ma resta il fatto che si continuano a progettare spazi per auto invece di ridurli”.
Legambiente ha ricordato anche altri interventi previsti, come i nuovi stalli in via di Goletta, nel quartiere San Giusto, e la “riqualificazione” di piazzale delle Repubbliche Marinare, dove secondo l’associazione “si ridurranno le aree verdi per fare spazio ai parcheggi”.
La riflessione si chiude con una domanda rivolta al Comune: “Che città vogliamo? Una città che continua a espandere la presenza delle auto o una città più sostenibile, dove si privilegiano le persone e gli spazi pubblici?”