Politica

"No di Ceccardi ai coronabond è contro l'Italia"

Andrea Pieroni, consigliere regionale del Pd pisano, critica il voto di Lega e Forza Italia in Ue: "Non amano l'Italia e la Toscana"

Susanna Ceccardi, Andrea Pieroni

A Pisa il voto al Parlamento Europeo sui coronabond non è passato inosservato, anche perché fra gli eurodeputati di Lega e Forza Italia che hanno espresso parere contrario c'è anche quello della cascinese Susanna Ceccardi. Lei spiega il suo no come una difesa della sovranità dell'Italia ma non mancano dure critiche.

"Mi colpisce in particolare che tra i nomi degli eurodeputati leghisti che hanno votato contro i Coronabond ci sia anche quello di Susanna Ceccardi - ha commentato con amarezza il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd) -, candidata alla Presidenza della Regione, e credo sia giusto che i cittadini della Toscana sappiano con chiarezza a cosa rischiano di andare incontro. Da giorni la Lega strepita sul Mes e incalza il Governo, ma quando all’Europarlamento (ieri) si è votata una risoluzione relativa all’azione coordinata dell’UE per contrastare l’epidemia di covid-19 e mitigarne le conseguenze, gli eurodeputati della Lega, come quelli di Forza Italia, hanno votato contro un emendamento sui Coronabond, cioè la possibilità di condividere il debito futuro degli Stati membri".

"Si tratta di un’azione contraddittoria rispetto a tutte le dichiarazioni ascoltate in questi giorni - ha commentato Pieroni -. Con il voto determinante per non far approvare l’emendamento sui coronabond hanno manifestato tutta la loro incoerenza, oltre a danneggiare il nostro Paese e i cittadini che dovrebbero rappresentare".

Ma Ceccardi difende la sua scelta.

"La proposta dei Verdi, inerente la mutualizzazione fra gli stati membri del nuovo debito europeo contratto per far fronte all'emergenza Covid - osserva l'eurodeputata leghista -, comporta un'importante cessione di sovranità all’Ue da parte dell'Italia. Si tratta inoltre di una proposta irrealizzabile nel breve termine e di difficile attuazione. Uno strumento assolutamente inefficace per fronteggiare la crisi già aperta. Noi indichiamo sin dal principio la proposta più semplice e veloce, un ruolo più attivo da vero prestatore di ultima istanza della Bce per comprare BTP". 

"Gli italiani hanno bisogno di soldi liquidi - aggiunge Susanna Ceccardi -, non di meccanismi perversi. Mancano le condizioni politiche per mutualizzare il debito dell'Unione europea e, anche ammettendo che nel giro di qualche anno si riesca ad approntare questo strumento finanziario, dobbiamo considerare che esso avrebbe un ranking superiore ai nostri titoli di Stato che diventerebbero a quel punto, di fatto, titoli subordinati. Investire in BTP italiani diventerebbe più rischioso, diminuirebbe il valore di quelli in circolazione e aumenterebbe il tasso di interesse richiesto su quelli emessi in futuro dal Tesoro italiano. Stiamo parlando di una sostanziale perdita di sovranità finanziaria. La Lega è da sempre contraria ad ogni strumento, come Mes e affini, che renderebbero l’Italia succube di Bruxelles. Proposti in questo modo, gli eurobond sono uno strumento tossico, significano eurotasse, significano rinuncia alla sovranità fiscale, alimentano le tensioni tra gli Stati membri dell'Unione Europea". 

"È bene ricordare invece che proprio ieri il Partito Democratico ha votato in Europa a favore del MES - conclude l'eurodeputata cascinese -, dopo che per settimane abbiamo sentito Conte e Gualtieri dire che si sarebbero opposti. Invece che lanciare accuse infondate, dovrebbero spiegare ai toscani e agli italiani perché il Governo concede solo la miseria di 600 euro alle partite iva. O magari ci dovrebbero spiegare perché il Governo italiano offre alle imprese solo una garanzia sui prestiti bancari, quando altri Paesi hanno già accreditato ingenti cifre in mano alle famiglie e alle aziende per ripartire".