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L'Aoup per una solidarietà internazionale

Il percorso labiopalatoschisi dell'Azienda pisana raggiunge il Paraguay e alcuni bambini del popolo Saharawi. L'equipe è guidata dal dottor Gatti

L'accoglienza delle mamme e dei bimbi Saharawi all'ospedale Santa Chiara

Si è conclusa l'undicesima missione in Paraguay del dottor Gian Luca Gatti, responsabile del percorso labiopalatoschisi dell'Azienda ospedialiero universitaria di Pisa che, insieme ad altri colleghi nell'ambito del progetto "Operación Sonrisa", sostenuto dal Ministero della Sanità paraguaiano, ha operato oltre una decina di bambini affetti da malformazioni complesse del labbro e del palato.

La missione, organizzata da Aicpe Onlus, ovvero l'Associazione italiana di chirurgia plastica estetica, ha visto impegnata l’èquipe medica formata da Marco Stabile, direttore del reparto di Chirurgia plastica dell’Ausl di Piacenza, dal chirurgo della mano Roland Boileau di Bordeaux e dai chirurghi plastici dell'Aoup Alessandro Giacomina e Matteo Ragoni, accolti da Bruno Balmelli, chirurgo paraguaiano di origini italiane e direttore del centro ustioni di Asunción.

La solidarietà internazionale, comunque, non si è fermata al Paraguay. Subito dopo, infatti, è arrivato il turno per i bimbi saharawi: grazie infatti a Gdeim Izik Piombino, l'associazione impegnata in progetti umanitari dedicati al popolo Saharawi e al coordinamento tra Regione e Aoup per la cooperazione sanitaria internazionale, sono stati fatti arrivare a Pisa con le rispettive mamme e operati all’ospedale Santa Chiara anche due bimbi africani di poco più di un anno di età, entrambi con malformazioni complesse del labbro e del palato in grado di compromettere, se non trattate, il loro corretto sviluppo nella crescita.

Da anni l’associazione piombinese si adopera con azioni concrete a favore del popolo Saharawi e la collaborazione con il percorso labiopalatoschisi dell’Aoup è solo uno degli esempi, nell’ambito del progetto "Taleb Buya" in piedi da ormai circa dieci anni, nonostante lo stop forzato di due anni causato dalla pandemia.