Politica

"Lottizzazione della destra che umilia il Verdi"

Critiche, da parte dell'opposizione, per l'affidamento ad Artitaly del cartellone di incontri e spettacoli al giardino Scotto

Uno spettacolo del Pisa Scotto Festival edizione 2021

Per i consiglieri comunali di opposizione Ciccio Auletta (Diritti in comune), Olivia Picchi (Partito Democratico) e Gabriele Amore (Movimento 5 stelle), "la nomina di Simoni è una lottizzazione della destra che umilia il Teatro Verdi" e chiedono che sia ritirato l'affidamento diretto ad Artitaly per la realizzazione al Giardino Scotto del cartellone di eventi Pisa Scotto Festival.

"Ci risiamo - sostengono i tre consiglieri di minoranza -. La nostra città e i suoi valori antifascisti devono subire l’ennesimo schiaffo da parte della giunta Conti. E’ una vergogna la decisione della Presidente del Teatro Verdi Paoletti Tangheroni, in asse con l’assessore Magnani, di affidare anche quest’anno la produzione e direzione artistica della rassegna estiva del Giardino Scotto ad Artitaly di Massimiliano Simoni, agente immobiliare versiliese e politico dapprima finiano e adesso “responsabile teatri di Fratelli d’Italia”, che, in virtù della lottizzazione politica, è stato dal 2000 al 2010 presidente della Fondazione La Versiliana e della Fondazione Festival Pucciniano (2008-10)".

"E' stato fatto un percorso - ricordano Auletta, Picchi e Amore - che ha portato all'individuazione di un direttore artistico al Teatro Verdi, oltre al direttore generale. Una selezione fatta sui curricula che ha portato alla nomina di due esperti, riconosciuti a livello nazionale. Il Teatro Verdi gestisce la rassegna della Scotto e quindi logica vorrebbe che in questo ricada anche la direzione artistica. Ma cosa fanno a questo punto Conti e la sua maggioranza? Vedendo escluso il loro esponente di partito pensano di rimediare subito, e con incarico diretto, senza alcuna procedura pubblica viene nominato Simoni. Si riparte con le lottizzazioni di meloniana affezione. A questo aggiungiamo che il Teatro Verdi interverrà solo per alcuni aspetti nella gestione della stagione, per il resto sono stati individuati fornitori esterni per mansioni che gli stessi lavoratori del teatro potrebbero fare".

Per i tre consiglieri di Dic, Pd e M5s si tratta di "uno spettacolo indegno con la piena compiacenza della Presidente Paoletti Tangheroni, che permette a questa maggioranza di strumentalizzare e mortificare il Teatro Verdi che si ritrova a passare dal ruolo di punto di riferimento culturale della città a tappabuchi delle necessità politiche della maggioranza.

"Tutto sottaciuto anche dall'assessore Magnani, che udito in terza commissione consiliare solo qualche giorno fa - ricordano ancora Auletta, Picchi e Amore -, non ha fatto cenno a nulla, limitandosi a denunciare una mancanza di fondi per le attività culturali estive svolte dalle associazioni. Adesso sappiamo che i fondi ci sono: non per il nostro Teatro o le nostre associazioni, ma per Simoni".

Criticando la figura di Simoni, per i suoi "incontri nostalgici" e per essere "finito agli onori delle cronache per aver fatto in pubblico il saluto romano", Auletta, Picchi e Amore ritengono che "siamo di fronte ad una lottizzazione della peggiore specie che è una cartina di tornasole della modalità di operare di questa maggioranza che in tutti i settori delle comunali e delle partecipate sta portando avanti questo metodo".

"Qui la lottizzazione della politica si unisce a qualcosa di ben più grave che è l’infangare i valori e principi della nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista" concludono, chiedendo "che venga subito revocato questo incarico a Massimiliano Simoni per rispetto di una città che non si merita tutto questo ma che ha valori antifascisti ben radicati".