Cronaca

Agguato in Congo, 60 anni fa l'eccidio di Kindu

L'attacco in cui sono rimasti uccisi l'ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci richiama alla memoria una pagina dolorosa per la 46a di Pisa

Il Sacrario ai Caduti di Kindu

Il drammatico attacco nel Congo orientale in cui sono oggi rimasti uccisi Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Vittorio Iacovacci, carabiniere della sua scorta, e il loro autista, Mustapha Milambo, non può che richiamare alla memoria un episodio tragico di 60 anni fa, l'eccidio di Kindu, in cui morirono 13 militari della 46esima Brigata Aerea di Pisa.

Attanasio e Iacovacci stavano viaggiando in un convoglio delle Nazioni Unite, così come fu sempre nell'ambito di una missione delle Nazioni Unite che gli avieri della 46a, a comporre due equipaggi, andarono incontro ad una morte atroce. 

Era l'11 Novembre del 1961 quando i due C-119, battezzati Lyra 5 e Lupo 33, atterrarono a Kindu per portare alcuni rifornimenti. Da lì a poche ore i militari italiani sarebbero stati imprigionati, uccisi a colpi di mitra e sepolti in una fossa comune da dei miliziani. I loro corpi furono individuati e recuperati soltanto alcuni mesi dopo.

A Pisa fu poi eretto il Sacrario ai Caduti di Kindu, nei pressi dell'aeroporto militare.