Attualità

Atti intimidatori, riunione in prefettura

Prevenzione e contrasto del fenomeno al centro di un incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Prevenire e contrastare gli atti intimidatori, anche attraverso l’utilizzo dei social network, nei confronti degli amministratori locali. Questo il tema che è stato al centro di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

L'incontro si è svolto mercoledì 30 Agosto in prefettura con l'obiettivo di procedere, su impulso del Gabinetto del Ministro dell’Interno, all’analisi del fenomeno.

Al Comitato hanno preso parte i pindaci della Provincia, il presidente del Tribunale, il Procuratore della Repubblica, il questore Sebastiano Salvo, il comandante provinciale dei carabinieri Mauro Izzo, il comandante della guardia di finanza Salvatore Salvo, il dirigente del centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia oostale per la Toscana.

"Dalla riunione  - spiega una nota della Prefettura- è emerso che il trend nazionale e regionale degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali è in diminuzione, tuttavia alcuni episodi, seppur nemmeno emersi in atti giudiziari, affliggono l’interlocuzione, soprattutto quella che si svolge on-line".

Il prefetto, prosegue la nota, ha evidenziato che "Gli amministratori sono, da sempre, il primo presidio di legalità a servizio delle comunità locali, e che pertanto qualsiasi fenomeno di intimidazione nei loro confronti rappresenta un’offesa non solo alla singola vittima, ma altresì alla carica e alle funzioni che la stessa svolge, concretizzandosi, in definitiva, in un attacco alla democrazia e alla libertà collettiva. Si tratta di una problematica complessa le cui radici, soprattutto sociali e culturali, attengono all’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, al rispetto del pluralismo d’opinione. E’ pertanto fondamentale stimolare una riflessione comune e condivisa, per la valutazione di azioni interistituzionali coordinate e strategiche, finalizzate al monitoraggio ed eventualmente al contrasto del fenomeno, ricordando anche che esiste un apposito Fondo a disposizione degli amministratori pubblici, istituto per finanziare le iniziative di promozione delle legalità e le misure di ristoro in favore di coloro che, nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali, hanno subìto episodi di intimidazione".

Gli amministratori locali hanno sottolineato come spesso "insulti e considerazioni fortemente aggressive" avvengano per mezzo dei social network, da parte di utenti che i nascondono dietro l’anonimato.

I vertici delle Forze di Polizia presenti hanno quindi raccomandato agli amministratori locali di intercettare sul nascere i segnali sintomatici di una possibile volontà intimidatoria e di riferirli prontamente alle forze dell’ordine.