Gli interventi di messa in sicurezza del Canale dei Navicelli, che il consigliere di opposizione Ciccio Auletta aveva denunciato essere stati commissionati dal Governo degli Stati Uniti, continuano a tenere banco. Lo stesso capogruppo di Una Città in Comune, infatti, ha segnalato come il presidente della Port Authority pisana, Luciano Del Seppia, non abbia ancora fornito la documentazione richiesta sulla questione.
"La nostra richiesta è stata assunta da tutta la Seconda Commissione di controllo e garanzia lo scorso 30 Aprile proprio in occasione dell’audizione di Del Seppia - ha spiegato - riteniamo grave questo comportamento e richiediamo che tutti gli atti richiesti siano forniti, tanto più che ci troviamo di fronte a un precedente molto grave: in base a quanto dichiarato in Commissione dallo stesso presidente, l'agenzia logistica della Nato avrebbe affidato l’incarico di progettare i lavori alla Port Authority, che ha accettato dietro pagamento di poco di più di 100mila euro. In altre parole, una società di interesse pubblico si mette al servizio diretto di un Paese straniero".
Per Auletta, inoltre, non è accettabile il procedimento con cui si è svolto l'appalto per i lavori. "Port Authority si è comportata come un qualsiasi soggetto privato che prende commissioni da terzi - ha aggiunto - inoltre, secondo quanto emerso dalla Commissione, il progetto è stato poi firmato anche per gli aspetti tecnici e realizzato dal presidente di una società pubblica, che ha messo le sue competenze al servizio del Governo statunitense: una commistione di una gravità inaudita. Aggiungiamo come aggravante che a fare da intermediario di tutta l’operazione c’è la Nspa, agenzia privata al servizio della Nato che ha competenze specifiche nell’ambito della logistica militare".
"Ancora una volta, come accaduto per realizzazione della nuova base militare nel cuore del Parco e su ogni progetto di militarizzazione del nostro territorio, siamo impegnati in una battaglia per la trasparenza e l’informazione alla cittadinanza - ha concluso Auletta - in vista delle mobilitazioni del 2 Giugno, lanciate dal Movimento No Base, rilanciamo l’idea di una città territorio e ponte per la pace, chiedendo che si vieti l’utilizzo di qualsiasi infrastruttura civile per il trasporto di armi, a partire dal canale dei Navicelli, e che si chiuda Camp Darby".