Lavoro

Bancarellai del Duomo di nuovo sul piede di guerra

Ai diretti interessati non piace la proposta di ricollocazione delle bancarelle di piazza Manin, presentata dal Comune alle associazioni di categoria

La riunione dei bancarellai promossa da Confesercenti

"Bocciatura senza appello" per quanto proposto dal Comune per ricollocare le bancarelle del Duomo, da parte dell’assemblea degli ambulanti convocata da Confesercenti in piazza Manin. “Un progetto che respingiamo con forza – ha detto davanti ai colleghi Gianmarco Boni, presidente del consorzio degli operatori Pisa dei Miracoli – perché tradisce tutte le promesse e le aperture ricevute in questi anni di dialogo con il sindaco Conti e la sua amministrazione". 

"Addirittura - ha sottolineato Boni - l’assessore Pesciatini è riuscito a presentare un piano che unisce tutti gli aspetti negativi di quelli già presentati dai suoi predecessori Forte e Ferrante e sui quali avevamo alzato barricate insieme a Confesercenti Toscana Nord. Non solo viene chiusa la porta ad ogni ipotesi anche parziale di rientro in piazza dei Miracoli, ma ritroviamo un affollamento di banchi in largo Cocco Griffi e soprattutto ben 18 strutture nel parcheggio bus di via Pietrasantina, senza dimenticare la novità dei 5 all’interno dell’altro parcheggio in via Cammeo”. 

Posizione degli ambulanti di cui si fa portavoce Confesercenti Toscana Nord: “Ci opporremo in tutte le sedi a questo progetto – hanno dichiarato il presidente area pisana Luigi Micheletti ed il responsabile Simone Romoli – che in pratica disattende tutto il percorso che in questi anni avevamo compiuto con Palazzo Gambacorti. Si parlava di postazione mobili e le ritroviamo fisse, questo progetto ci viene prospettato come l’ennesimo provvisorio in attesa di una non ben definita tempistica per l’eventuale area all’interno del Santa Chiara. E ancora scompare ogni ipotesi di presenza, da noi richiesta in numero molto limitato, in piazza dei Miracoli ed in compenso tornano ben 18 banchi in via Pietrasantina". 

"Non capiamo davvero – hanno concluso Micheletti e Romoli – perché a Pisa esistono regole diverse per i luoghi monumentali in area Unesco rispetto ad esempio a Firenze, Venezia e Padova, solo per citarne alcune. Siamo davvero stanchi di sentire denigrato il lavoro e la dignità delle famiglie di questi operatori. Da ora in poi valuteremo caso per caso se ci sono estremi per querelare tutti coloro che offendono queste persone continuando a tentare di confinarle nei posti peggiori della città”.