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Base a Coltano, "Domande ancora senza risposta"

La Città Ecologica e il Comitato per la difesa di Coltano chiedono ancora chiarezza sul progetto dopo le parole del sottosegretario alla Difesa

L'area ex CISAM

La risposta del sottosegretario di Stato per la Difesa, Matteo Perego di Cremnago, circa il progetto di base militare diffusa a Coltano, che come riportato dallo stesso esponente di Forza Italia porterebbe in dote 200 posti di lavoro, non convince né l'associazione La Città Ecologica, né il Comitato per la difesa di Coltano.

"Il sottosegretario non riesce a indorare la pillola, anzi: la rende più amara - hanno scritto in una nota le due associazioni - se dovesse accogliere anche posti di lavoro per 200 civili, sarebbe forse anche più grande di quella prevista".

Proprio in risposta all'apertura di Perego di Cremnago, Città Ecologica e Comitato hanno ribadito le questioni fondamentali per la salvaguardia della frazione. "Qual è di preciso il progetto della nuova sede dei due reparti dei Carabinieri? Quanto sarà grande e dove di preciso sarà ubicato? - hanno chiesto - Come si può parlare di minore consumo di suolo se si abbattono 2.500 piante di alto fusto?".

"Che succederà al reattore nucleare e dell’annesso deposito di scorie radioattive militari? Secondo un documento del 2020 dell’Istituto nazionale per la sicurezza nucleare, tali depositi ammonterebbero a 894 metri cubi a radioattività molto bassa e 145 a radioattività bassa e media - hanno aggiunto - e ancora: perché si continua a ignorare la presenza di caserme militare non utilizzate o sottoutilizzate, come Bechi Luserna e Gamerra? E, per finire, cosa dice il Parco?".