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Base all'ex Cisam, "Dubbi sull'impatto ambientale"

L'associazione Italia Nostra esprime perplessità sul progetto: "Rimangono molti interrogativi, non esiste ancora una proposta progettuale definita"

Italia Nostra, per mezzo di una nota, esprime "Dubbi sull'impatto ambientale della base al Cisam".  La questione riguarda il progetto per la realizzazione della nuova sede del Gis e del primo reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania in un'area che ricade all'interno della Tenuta di Tombolo nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

"Rimangono molti interrogativi -scrive Italia Nostra- in quanto non esiste ancora una proposta progettuale definita, comprensiva di un'accurata valutazione d'impatto ambientale, e non c'è una chiara idea di dove reperire i fondi, sia per la struttura, sia per le opere compensative. Su queste ultime, sempre da quanto si apprende dai media, i finanziamenti sarebbero ancora più incerti e vaghi che per l'opera principale: invece sarebbe doveroso, a prescindere dalla compensazione dell'impatto dell'eventuale nuova base, eliminare definitivamente i rischi ambientali e sanitari legati al reattore nucleare, non ancora rimosso dall'area della Difesa che ospita l'attuale sede del Cisam a San Piero a Grado, e ovviare al degrado e all'abbandono in cui versano a Coltano importanti edifici, come la Stazione Radio Marconi, la storica Scuola Elementare Diaz e le Stalle del Buontalenti , si noti, tutti all'interno del Parco". 

"In particolare - si legge nella nota di Italia Nostra- non abbiamo avuto garanzia che la nuova destinazione dell'area, ospitante attualmente il Cisam, non possa generare un indebolimento dell'azione di tutela ambientale, implicita nelle finalità di qualsiasi area protetta, in specie dell'importanza del Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli".  Secondo l'associazione, quindi, "E' necessario capire se l’impatto della nuova caserma a San Piero sarebbe maggiore di quello attuale del Cisam".

"Non sappiamo  - conclude Italia Nostra- se ci sarà un aumento di volumetrie, nella porzione dell'area già in uso alla Difesa e ora designata per ospitare le nuove attività, né abbiamo un’idea chiara di quanti alberi secolari andrebbero abbattuti o di quante dune e zone umide sarebbero eliminate per realizzare la nuova base. È indispensabile garantire una informazione pubblica più approfondita in merito a questi importanti nodi. Basta una passeggiata lungo le recinzioni del Cisam a San Piero a Grado per rendersi conto della bellezza degli antichi boschi allagati e delle monumentali pinete ancora presenti nel sito".