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"Non contro i militari ma contro il consumo di suolo"

L'associazione ambientalista "La città ecologica" ribadisce il suo no alla base militare a Coltano: "Tutta la città esprima la propria contrarietà"

L'ex centro radar a Coltano

Per l'associazione ambientalista La città ecologica il progetto della base militare a Coltano è improponibile, in particolare per il consumo di suolo previsto, oltre 70 ettari. "In merito alla “cittadina” dei Carabinieri a Coltano - ricorda il presidente Pierluigi D'Amico - avevamo auspicato che tutta la città, Sindaco e Consiglio Comunale in testa, si mobilitasse per dire al governo che quella scelta è improponibile per Pisa. Il nostro auspicio è stato nel complesso accolto, a parte il partito del “cemento e moschetto”. Sono venute avanti però proposte quasi altrettanto sbagliate come quella di Ylenia Zambito di realizzare quella “cittadina” poco più in là, a Ospedaletto. Fortunatamente tale proposta è stata contestata dal circolo locale del suo stesso partito".

"Proposte più interessanti sono venute avanti - proseguono da La città ecologica -, come quella di non concentrare le varie strutture dei carabinieri in una stessa nuova “cittadina” ma dividerle tra la sola area dell’ex centro radio a Coltano e la Caserma Gamerra o anche l’Artale, superando l’errore spesso commesso dalle forze armate di voler "valorizzare" le caserme dismesse, favorendo con esse la speculazione edilizia, e poi, quando serve una caserma, realizzarla ex novo. Tutto sta nel mettersi d'accordo che non deve essere consumato nuovo suolo e che quindi, per esempio, le proposte di estensione dell'area occupata oggi dalla Gamerra sono nettamente inaccettabili".

"Chi ha a cuore l'ambiente e il pianeta - conclude D'Amico - non può che contrastare l'ulteriore consumo di suolo naturale. Si può consumare suolo solo in cambio di una rinaturalizzazione di suolo consumato di pari superficie. Inoltre non è il momento di recriminare su chi sapeva e su di chi è il ministro della Difesa. Ci sarà il momento delle recriminazioni e della discussione sulle responsabilità. La Città ecologica auspica ancora che si mettano da parte le divisioni tra contrarietà o esaltazione dell’intervento basate sulla sua natura “militare” e che unitariamente tutta la città, Sindaco e Consiglio comunale in testa, faccia sentire al Governo la propria voce contro questo intervento che, per le sue dimensioni, tutti dovrebbero ragionevolmente ritenere improponibile per Pisa".