Cronaca

"Basta con l'insicurezza nelle carceri"

A dirlo è la Cgil Toscana dopo il suicidio di un detenuto all'interno del carcere di Pisa. Decine di prese di posizione sull'accaduto

"Nonostante le ripetute denunce nulla di significativo è stato fatto, ed oggi ci ritroviamo a parlare di quanto accaduto proprio per effetto di quelle carenza mai sanate. I lavoratori della Toscana della Polizia penitenziaria hanno diritto a lavorare in sicurezza e tranquillità".

A dirlo è la funzione pubblica della Cgil Toscana dopo le rivolte scoppiate nei giorni scorsi nei penitenziari toscani ( l'ultima ieri a Pisa dopo il suicidio di un detenuto ) denunciando per l'ennesima volta la cronica carenza di personale addetto alla sorveglianza.

Un tema che, a poche ore di quanto accaduto al Don Bosco, è stato ribadito da tutti i sindacati della polizia penitenziaria.

Il sindacato Cosp ha invitato tutti a riflettere su un sistema carcerario definito "Collassato", il sindacato Uilpa ha chiesto l'intervento del ministro della giustizia Orlando, Osapp ha parlato di "Pochi agenti e situazione fuori controllo", Spp di "Punto di non ritorno", il Sappe ha sottolineato che al momento della rivolta dei detenuti successiva al suicidio c'era un solo agente in servizio per tre sezioni.

Numerose anche le reazioni politiche, con il gruppo di Sinistra Italiana in Regione Toscana che ha chiesto una immediata visita al Don Bosco della commissione consiliare.

Ieri a Pisa era arrivato anche il capo dipartimento amministrazione penitenziaria Santi Consolo, che ha promesso di diminuire le presenze di detenuti stranieri dentro il Don Bosco e implementare gli organici di polizia.