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Botta e risposta sui cinghiali a San Rossore

Il consigliere Nerini chiede d'intervenire: "I marinesi hanno paura"; Bani replica: "Sono attratti dai rifiuti che il Comune dovrebbe smaltire"

Le parole del consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Maurizio Nerini, relativamente alla situazione definita "esplosiva" dei cinghiali all'interno del Parco di San Rossore, fanno scattare la polemica.

Nerini, infatti, aveva invitato la direzione del Parco stesso a prendere provvedimenti, bollandola di "immobilismo" e accusando anche la Regione di non far arrivare i 2 milioni di euro stanziati annualmente a livello statale.

"Il consigliere dimostra di non conoscere le normative e la situazione del Parco - ha replicato Lorenzo Bani, presidente del Parco - innanzitutto, dovrebbe porsi il problema che sono le discariche e i rifiuti presenti nella pineta di Marina ad attirare i cinghiali, la rimozione dei quali è competenza del Comune e, quindi, della maggioranza di cui faceva parte".

"Tornando alle questioni da lui poste: il numero dei cinghiali è aumentato dopo il Covid, che ha impedito il loro contenimento - ha aggiunto - la Regione ha aumentato la possibilità di caccia, mentre noi ci occupiamo della loro riduzione nella Tenuta di San Rossore. Informo Nerini che le disposizioni nazionali del Governo di cui fa parte ne impediscono la cattura e il loro trasloco alla ditta che ha vinto la gara, a causa della peste suina. Mi sembra che l'immobilismo sia in altre sedi".

Non si è fatta attendere quindi la controreplica di Nerini. "Ci sarebbe da sorridere, se il pericolo non fosse davvero preoccupante - ha detto - se Bani è a conoscenza della presenza di discariche e di i rifiuti presenti nella pineta di Marina che attirano i cinghiali, le denunci agli uffici comunali, altrimenti il suo altro non è che uno scaricabarile".

"Se la Regione ha aumentato la possibilità di caccia faremo chiedere dai nostri consiglieri quanti sono stati gli abbattimenti nella zona e quante le catture, sempre che ci siano state - ha proseguito - e, infine, che ci dicano quanti casi casi di peste suina hanno riscontrato, ma credo che cosi si rivelerebbe l'immobilismo di cui parlavo".

"Infine, per quanto riguarda le risorse che la Regione non trasferisce al Parco, siamo alla farsa: non credo sia sufficiente scrivere due letterine nel 2022 - ha concluso - ad Aprile 2023 non avere risposte e giustificare la Regione a prescindere la dice lunga sulla volontà di non disturbare gli amici. Il problema, comunque, resta: i marinesi hanno paura a uscire di casa".