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Bulgarella va in Cassazione e querela

L'imprenditore trapanese querela un collaboratore di giustizia e presenta un ricorso in Cassazione contro l'ordinanza del Riesame di Firenze

L'ordinanza del Tribunale del Riesame di Firenze aveva recentemente confermato il decreto di perquisizione e il sequestro di documenti del 30 settembre 2015, nell'indagine che vede Andrea Bulgarella, costruttore siciliano da anni trapiantato a Pisa, accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di truffa, appropriazione indebita e riciclaggio con l''aggravante di aver favorito la mafia. 

"Io e il mio gruppo - ha spiegato Bulgarella in una nota del suo ufficio stampa - non ci siamo mai piegati alle logiche mafiose. Ormai da quattro generazioni l'impresa si caratterizza per le sue scelte di legalità e, a partire proprio dai suoi fondatori, non è mai stata sfiorata da indagini che ne mettessero in dubbio la correttezza. Chi mi accusa oggi rappresenta chi ha voluto prima e vuole ancora oggi eliminare dal mercato una delle poche imprese che non si è piegata alla logica mafiosa".

E per questo Bulgarella ha querelato Nino Birrittella alla Procura di Trapani, dove è considerato un collaboratore di giustizia.

"In realtà - ha spiegato l'avvocato Nino Caleca, che difende il costruttore siciliano - Le accuse rivolte a Bulgarella dal pentito sono "Un elenco di menzogne, smentite da fatti e documenti. Le sue accuse sono contenute in un verbale d'interrogatorio prodotto dalla Procura di Firenze solo dopo che il Riesame ha annullato un provvedimento di sequestro di documenti a carico di Bulgarella, nell'ambito di un''indagine che ipotizza a suo carico reati finanziari con l''aggravante di aver favorito l''associazione mafiosa, quasi che il Birrittella fosse sopraggiunto in soccorso, con il suo carico di suggestive ricostruzioni, di una indagine che il Riesame aveva demolito".