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Camp Darby, polemica sugli alloggi dei Carabinieri

La denuncia di Maurizio Lilli, segretario del Nuovo Sindacato Carabinieri:" Camp Darby lascia i Carabinieri in condizioni alloggiative pessime"

"Una situazione alloggiativa incresciosa quella in cui si stanno trovando i Carabinieri di stanza presso la base di Camp Darby".

A dirlo è Maurizio Lilli, segretario provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri.

"Lo stabile adibito alla permanenza abitativa di decine di carabinieri", spiega, "è attualmente sprovvisto di impianto di condizionamento centralizzato, unico ed essenziale sistema che consente il ricambio dell’aria in tutte le camere occupate".

"Il fabbricato, costruito negli anni ’90, è dotato di impianto di areazione che e’ disattivato e sono state rilevate all’interno delle singole camere temperature tra i 28/30 gradi".

"Perdurando le attuali condizioni climatiche, sarà impossibile consentire ai carabinieri il recupero", dice ancora Lilli, "Anche in considerazione che la permanenza dei militari costituisce un’importante presenza per la sicurezza dell’intera base".

"Proprio secondo gli accordi bilaterali con il governo italiano, sono a carico dell’autorità americana la gestione e manutenzione di tutti gli immobili all’interno della base.

In aggiunta, oramai da diversi mesi, la stessa autorità statunitense ha ridotto il contratto di appalto con la ditta delle pulizie dei luoghi utilizzati dai carabinieri per la vigilanza della base, limitando il servizio di pulizia a brevi passaggi con cadenza settimanale in luoghi frequentati da più persone nell’arco dell’intera giornata, compresi i servizi igienici. Sembra inconcepibile che gli stessi carabinieri debbano dedicarsi alla pulizia dei locali per renderli quantomeno presentabili ed utilizzabili", conclude Lilli.