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Sandra Capuzzi si dimette dalla segreteria Pd

L'assessora: "Abbiamo perso la capacità di dialogare con il territorio. Il partito deve essere ricostruito in modo unitario"

Sandra Capuzzi

La decisione arriva a due giorni dalla vittoria del no al referendum Costituzionale. Sandra Capuzzi, assessore al sociale del Comune di Pisa e presidente della Società della salute zona pisana, si è dimessa dalla segreteria provinciale del Pd.

Alla base di questa decisione c'è la volontà di ripensare il partito. "Il dato emerso a Pisa (il 55 per cento degli elettori si è espresso contrario alla riforma costituzionale) è un dato chiaro -commenta Capuzzi- Abbiamo perso la capacità di dialogare con il territorio e non siamo riusciti a convincere gli elettori che la proposta era giusta e sensata. Le segreterie, sia quella provinciale che cittadina non hanno fatto un granché. Si erano date degli obiettivi per ricostruire un partito unitario e invece questo non è avvenuto. C'è stato un galleggiamento complessivo che alla fine mi ha portato a questa decisione".

"Se devo fare una sintesi - chiosa l'assessora- in questo anno di segreteria, a causa delle contrapposizioni interne, sono mancati temi e contenuti. Abbiamo bisogno di fare più politica, di stare in mezzo alla gente".

"Renzi -prosegue Capuzzi- ha preso atto della sconfitta, dobbiamo ripartire. Ritengo utile cominciare a ricostruire il partito e farlo in modo unitario. Non è il momento dello scontro e delle contrapposizioni. Abbiamo già perso Cascina, ora bisogna darsi obiettivi diversi".

Capuzzi analizza poi il risultato referendario pisano: "Credo che il risultato sia dipeso, oltre che dal malcontento generale, anche da una campagna referendaria non ben organizzata, forse era necessario coinvolgere di più i circoli, le assemblee, illustrare meglio i contenuti della riforma. In questo referendum Matteo Renzi è stato il protagonista assoluto. A Pisa abbiamo perso delle opportunità, perché se a Pisa avesse visto il sì probabilmente saremmo riusciti a dare una idea di cambiamento e una svolta che a questo territorio oggettivamente serve. Probabilmente il risultato è stato anche frutto di scelte politiche sbagliate"

"A Pisa c'è un segnale preoccupante e riprendere il rapporto con il territorio è fondamentale -aggiunge Capuzzi- Mi sono dimessa perché ritengo si debba tornare a dialogare, serve un cambio di passo nel partito provinciale e cittadino, serve una capacità interlocutoria che unisca le persone anziché dividerle"

La maggior parte del no a Pisa  -analizza l'assessora al sociale- è stato credo più un no contro Renzi che un no contro la riforma. Forse se le persone ne avessero letto meglio i contenuti ne avrebbero anche capito le sfumature. Non era una riforma perfetta, ma permetteva di ripartire e di dare spunti innovativi che oggi saranno più difficili da raggiungere".

"Bisogna leggere i risultati elettorali e politici -conclude-  e fare una riflessione. Per questo spero e chiedo che vengano convocate le direzioni delle segreterie cittadina e provinciale. La città di Pisa vota tra un anno e mezzo e ancora manca una idea delle alleanze da portare alle elezioni".