Attualità

Cardiochirurgia, i successi nella alta specialità

Da pochi mesi l’arrivo alla direzione della struttura del professor Andrea Colli. La realtà pisana macina numeri e successi nell'alta specialità

Un aumento del 60% dell’attività chirurgica trattando tutti i tipi di patologie cardiache, sia programmate sia in emergenza-urgenza, una percentuale di riparazioni della valvola mitrale che ora si attesta sul 96% mentre sulla riparazione della valvola aortica il programma ha ripreso slancio con una percentuale del 90% nei casi programmati. La rivascolarizzazione miocardica con bypass con doppia arteria mammaria è ulteriormente cresciuta rispetto allo storico arrivando al 70% dei casi programmati.Sono solo alcuni dei numeri che snocciola il nuovo direttore della Sezione dipartimentale di Cardiochirurgia universitaria dell’Aoup, il professor Andrea Colli, 44 anni, di Reggio Emilia, che si è insediato a Pisa in Aoup a settembre.

“Non appena sono arrivato a Pisa – dichiara - insieme al personale medico, infermieristico e della Direzione ci siamo messi subito al lavoro per ristrutturare, riorganizzare e rilanciare la cardiochirurgia ma non perché avesse bisogno di correzioni dal punto di vista professionale. Era però necessario ristabilire un giusto clima interno specie per la demotivazione diffusa nel personale dopo anni di attacchi che avevano generato un non appropriato riconoscimento del valore della struttura. A Pisa invece – prosegue - ho trovato ottimi professionisti e sono convinto che, con queste competenze, si possa rilanciare insieme la cardiochirurgia universitaria rivitalizzando una struttura di eccellenza in grado di offrire le migliori soluzioni terapeutiche per il paziente, utilizzando le più innovative tecnologie disponibili."

Per il professor Colli l’eccellenza assistenziale passa attraverso la cultura della condivisione, del continuo apprendimento e dell’innovazione sia all’interno dell’Aoup sia insieme ai colleghi degli altri ospedali dell’Area vasta nord-ovest e ai medici di medicina generale, creando una stretta rete di collaborazioni.

“Sono particolarmente soddisfatto – ammette - di come abbiamo superato la fase acuta della pandemia Covid-19 grazie al supporto della Direzione aziendale e dell’Università. Durante questi mesi siamo riusciti ad offrire la stessa qualità assistenziale per tutti i malati Covid-positivi e negativi implementando dei percorsi specifici che hanno permesso di curare ogni tipo di patologia cardiovascolare. L’esito è stato straordinario, infatti non abbiamo avuto nessun nuovo contagio Covid-19 tra i nostri malati o tra gli operatori. La cosiddetta fase 2 è già iniziata da alcuni giorni in maniera cauta, come suggerito dalle autorità, implementando sia la telemedicina per la valutazione dei pazienti in lista d’attesa che il ‘tampone’ per il ricovero”.

Sul futuro ci sono molti progetti in campo: “Pensiamo sia allo sviluppo di un programma di chirurgia robotica sia a nuovi protocolli di ricerca clinica e sperimentale. Auspichiamo anche l’acquisizione di due sale operatorie ibride-multidisciplinari per le attività del nostro ospedale. Ci vogliamo preparare al meglio – conclude - per la grande opportunità che rappresenterà la costruzione del nuovo Ospedale S. Chiara a Cisanello."