Politica

Carenza di aule, le proposte di Azione

A seguito delle criticità emerse al liceo Carducci e sul tema dell'edilizia scolastica, alcune considerazioni da parte di Silvia Panichi

Il liceo Carducci

Sul problema degli spazi scolastici, e in particolare sulle criticità segnalate da insegnanti, studenti e genitori del liceo statale ‘G. Carducci’ di Pisa, il gruppo di Pisa in Azione si impegna a "partecipare a un dibattito costruttivo".

"In generale - osserva Silvia Panichi, del direttivo provinciale di Azione -, alcuni problemi di spazi sono emersi proprio in questi ultimi due anni di parziale utilizzo dei plessi scolastici. Forse si sarebbe potuto approfittare della didattica a distanza per una riorganizzazione globale in vista della riapertura. E crediamo che sia utile parlare di una nuova progettualità anche nel senso di una maggiore attenzione all’accoglienza: conosciamo luoghi dove professori e alunni passano molte ore della giornata ma che non rispondono a requisiti minimi di conformità, comodità e gradevolezza. Colori, arredi, poster alle pareti, qualche pianta curata dai ragazzi potrebbero trasmettere l’idea che in un luogo decoroso si trasmettono meglio il valore della cultura e della socialità". 

"Un altro argomento che lambisce la scuola - segnala ancora Panichi -, ed è collegato a un luogo nato con un carattere architettonico importante, divenuto presto problematico alla sua destinazione scolastica, è questo: nel corso di una conferenza di Francesco Barbieri a Palazzo Blu, ci è stato ricordato che nel complesso Concetto Marchesi esisteva un murale del celebre writer Phase 2 (M. L. Marrow). Negli anni è praticamente andato distrutto, per incuria e anche per una scala che vi è stata addossata. Crediamo che, se qualcosa resta, dovrebbe essere protetto e valorizzato". 

"Un’altra proposta che vorremmo avanzare è quella di riprendere una discussione nata negli anni Novanta, nell’ambito del Consiglio cittadino delle pari opportunità, allora presieduto da Luciana Piddiu. Si discusse del progetto tempi e orari, sull’esempio del Comune di Modena, che aveva rimodulato alcuni dei suoi servizi nel senso di una maggiore flessibilità degli orari e di turnazione delle attività, per andare incontro all’esigenza del corpo civico, mutate negli anni. Alcune di quelle proposte andrebbero riprese e promosse: riguardo alla scuola, ad esempio, una differenziazione degli ingressi sarebbe opportuna, posticipando quelli delle superiori, anche per alleggerire il traffico nelle ore di punta, permettere ai ragazzi già autonomi di non partire da casa all’alba e godere delle serate che sono anche il tempo della cultura; in tal modo - conclude la rappresentante di Azione - verrebbero utilizzati più a lungo, spazi scaldati e puliti che, nella maggior parte dei casi, alle 13 vengono dismessi fino al giorno successivo".