Attualità

Dalla Caritas uova di Pasqua ai bimbi ucraini

Più di 50 le uova consegnate personalmente dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. "Un piccolo segno di condivisione e di speranza"

L'arcivescovo Benotto consegna le uova di Pasqua ai bambini

“Un uovo di Pasqua non cambia la vita a nessuno ma è un piccolo segno di vicinanza e di speranza per continuare a credere nella pace per tutti, soprattutto per i bambini e per le vittime di tutti i conflitti”. Queste le parole dell’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, che questa mattina ha personalmente consegnato uova di cioccolato pasquali ai bambini di alcune famiglie ucraine ospitate sul territorio.

Si tratta, in particolare, di famiglie seguite dalla Caritas diocesana di Pisa e dall’esarcato apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, una vera e propria diocesi che copre tutto il territorio nazionale e che ha una parrocchia anche a Pisa. La consegna delle uova è avvenuta nel cortile del Palazzo Arcivescovile.

“Siete di famiglia e non certo da adesso a causa di questo drammatico conflitto – ha detto monsignor Benotto rivolto ai tanti bambini e genitori che hanno partecipato all’iniziativa –: da 13 anni la vostra comunità vive in mezzo a noi, celebrando nella chiesa di San Pietro in Vinculis”. Poi un pensiero ai più piccoli, ‘’pace soprattutto per loro – ha sottolineato l’arcivescovo -: i bambini hanno bisogno di avere punti di riferimento per crescere con una mentalità di pace”.

Sono state più di cinquanta le uova di Pasqua consegnate dalla Caritas diocesana per l’occasione. Sei sono state consegnate anche a don Roberto Buratti, parroco di Ripa e Strettoia (Pietrasanta), la parrocchia versiliese della diocesi di Pisa che da qualche settimana ha aperto le porte all’accoglienza di quattro famiglie ucraine, 12 persone in tutto, la metà delle quali bambini. 

“Quello di oggi – ha concluso il direttore della Caritas don Emanuele Morelli - è un segno di condivisione che si colloca nel percorso di accompagnamento e sostegno a tante famiglie fuggite dalla guerra, che ci vede impegnati fin dai primi giorni del conflitto e che proseguirà nei prossimi mesi, temo purtroppo per un periodo non breve”.