Attualità

Carnevale al Cep grazie alla Società della Salute

Grande partecipazione all’evento, nato all’interno del programma che prevede anche un lavoro di comunità rivolto al quartiere

È stata una festa di Carnevale che ha visto grande partecipazione ed entusiasmo da parte di tutto il quartiere quella che si è svolta ieri al Cep. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto Housing First della Società della Salute della zona pisana, grazie al quale cinque persone senza dimora sono state inserite in alloggi proprio al Cep e che prevede anche un lavoro di comunità rivolto a tutto il quartiere.

Gli operatori del progetto (gestito per la Sds pisana dalla cooperativa il Simbolo), hanno lavorato nell’organizzazione dell’evento a fianco dei soggetti del territorio, associazioni, esercenti, cittadini, e in collaborazione con il Centro Aggregativo Giovanile del Cep (gestito dalla cooperativa sociale Arnera).

La festa è stata realizzata grazie all'impegno di Asd Turris Calcio a cinque, PGS Turris Pallavolo, Doposcuola popolare CEP, Unità Pastorale Barbaricina CEP, Centro Cinofilo Il Branco, Croce Rossa di Pisa, Misericordia di Pisa, Polisportiva Popolare CEP, Asd Pisa Ovest, Judo Champion Pisa e Canottieri Antoni. Fondamentale il contributo degli sponsor: Ferramenta di Piero Lorenzini, pasticceria La Fortezza, Unicoop Firenze sez. Soci Pisa, Conad del CEP, bar Tirreno e bar Bimbo.

Oltre alla sfilata in maschera che si è svolta nelle principali strade del quartiere, per tutto il pomeriggio si sono alternati giochi, animazioni ed esibizioni organizzate dalle realtà del quartiere.

“Il quartiere ha risposto con entusiasmo a questa iniziativa – ha commentato la presidente della Sds pisana Gianna Gambaccini - . I cittadini del CEP non ricordavano una festa carnevale nelle strade del quartiere da più di un decennio. Grazie al progetto Housing first, gli operatori delle cooperative sono riusciti a coinvolgere gli abitanti nell’evento e mi auspico che anche per la bella stagione si possano organizzare iniziative simili. Questo è un modo per ridare vita alle periferie”.