Cronaca

Caso Scieri, pochi giorni all'udienza preliminare

Dopo 21 anni di battaglie forti sentimenti scuotono l'associazione "Giustizia per Lele", che ha chiesto di far parte del processo civile

La manifestazione "Giustizia per Lele" a Pisa il 14 Febbraio 2000

Si avvicina l'udienza preliminare per la morte del para' Emanuele Scieri, avvenuta all'interno della caserma Gamerra della Folgore il 13 agosto 1999. Dopo la riapertura delle indagini, il giudice del tribunale di Pisa è chiamato a esprimersi sia sulla richiesta avanzata dal pm di cinque rinvii a giudizio - tre per il reato di omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti e due per favoreggiamento - sia sull'accoglimento delle parti civili.

Forti sentimenti scuotono l'associazione siciliana "Giustizia per Lele", che dopo 21 anni di battaglie sarà di nuovo a Pisa ma, questa volta, con la consapevolezza di essere giunti a un passaggio decisivo. Il presidente dell'associazione, Carlo Garozzo, con una lettera ha ricordato la grande manifestazione pisana del 2000 e messo nero su bianco tutte le aspettative dell'associazione.

"Il 15 febbraio p.v. - ha scritto Garozzo - si terrà presso il Tribunale Ordinario di Pisa l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio a carico di 5 imputati nell'ambito della morte del giovane parà siracusano Emanuele Scieri ucciso il 13 agosto del 1999 all'interno della caserma Gamerra di Pisa. Come associazione "Giustizia per Lele" saremo a Pisa il 15 febbraio per chiedere di poter essere parte di questo procedimento, speranzosi che la nostra richiesta possa essere accolta".

"Abbiamo chiesto verità e giustizia per Emanuele Scieri in tutti questi 21 anni - prosegue la lettera -. Abbiamo lottato nel suo nome e nel nome della giustizia. Siamo fiduciosi che la nostra richiesta troverà in questo tribunale accoglimento e poter dire a testa alta: siamo parte di questo processo. Ventuno anni addietro Pisa ci accolse durante una grande manifestazione che attraversò la città e giunse sino alla Procura. Eravamo giovani ragazzi turbati dalla perdita di un amico morto in circostanze più che misteriose. Solo uno striscione tra le mani, uno striscione con su scritto: Giustizia per Lele. A distanza di ventuno anni saliremo a Pisa da uomini e donne con la maturità che solo il tempo è in grado di rafforzare. Saliremo a Pisa nel nome di Emanuele Scieri e del suo assurdo sacrificio. Saliremo a Pisa portando con noi gli occhi dei tanti ragazzi incontrati in questi anni nelle scuole che hanno fatto tesoro delle nostre parole, che hanno ascoltato la storia di Emanuele comprendendo ancor di più cosa sia la prepotenza, l'arroganza e la viltà. Saliremo a Pisa perché senza "Giustizia per Lele" non ci sarebbe mai stato un processo e per questo pretendiamo di poter essere parte civile".

"Il conflitto di competenza venutosi a creare tra la Procura di Pisa e la Procura Generale Militare verrà risolto a breve - ha ricordato in conclusione Garozzo - ma nel frattempo continuiamo a fare il nostro dovere, a mantenere la nostra promessa di verità e giustizia per Emanuele Scieri. Continueremo a farlo come sempre abbiamo fatto: a piccoli passi ma senza mai fermarci".