Cronaca

C'è qualcosa sotto la chiesa della Spina

Dalle operazioni di mappatura 3D dell'edificio religioso risalente al XIII secolo emerge una struttura rettangolare che attraversa il sottosuolo

Completati i lavori di recupero alla chiesa della Spina. Trecentomila euro di interventi che hanno riguardato, oltre al cassettonato ligneo, anche i portoni, le vetrate artistiche che si affacciano sull'Arno e il restauro e la pulitura del paramento murario interno ed esterno.

Proprio oggi, per la prima volta dal completamento dei lavori, le porte della chiesa di Lungarno Gambacorti si sono aperte permettendo, in via del tutto eccezionale, l'ingresso alla stampa.

E proprio questa mattina, l'azienda pisana Ids, con i suoi avanzati strumenti che uniscono tecnologie radar e laser, ha effettuato una mappatura 3d dell'edificio. Obiettivo, oltre alla mappa stessa, intercettare eventuali anomalie nel sottosuolo (fino a 3 - 4 metri di profondità) e all'interno delle pareti.

E la sorpresa c'è stata, perché i radaristi della Ids qualcosa hanno trovato: sotto l'edificio è stata infatti individuata una struttura di forma rettangolare che, ammettono i tecnici, "se non fosse per il fatto che la chiesa venne completamente smontata e ricostruita più ad est nel 1871, farebbe pensare a una sepoltura". Improbabile quindi che si tratti di una tomba, ma una cosa è certa: questa antica chiesa dal fascino gotico, con la sua storia, i suoi archi,  le sue guglie, non smette mai di affascinare.