Attualità

Celiachia, la sfida parte dalle scuole

Investimenti delle aziende sanitarie per i comuni aderenti. Lo scopo è migliorare l'erogazione di pasti senza glutine nelle mense scolastiche

Le Aziende sanitarie, attraverso i Dipartimenti di Prevenzione, metteranno infatti a disposizione dei Comuni aderenti risorse complessive per un totale di circa 930.000 euro, per attivare interventi specifici nelle mense scolastiche, indirizzati a: realizzare la separazione spaziale di locali/zone e attrezzature/strumenti; rinnovare o acquisire attrezzature e strumenti ad uso esclusivo (utensili, macchine per il pane, ecc.); acquistare contenitori ad uso esclusivo e correttamente etichettati e contenitori monoporzione; migliorare la corrispondenza del menu offerto ai celiaci al menu comune (integrazione del menu); implementare l’utilizzo di alimenti naturalmente privi di glutine e migliorare le caratteristiche organolettiche del pasto per i soggetti celiaci.

I Dipartimenti di Prevenzione dei vari ambiti territoriali integreranno questi interventi con azioni informative nei confronti dei celiaci, dei loro familiari e degli operatori del servizio di ristorazione, volte a sostenere il cambiamento a favore di una dieta senza glutine, da mantenere nell’ambito di corretti stili di vita; moduli di formazione professionale e di aggiornamento rivolti agli operatori addetti alla preparazione e somministrazione dei pasti.

L’ammontare totale del finanziamento destinato ai Comuni presenti nel territorio della ex Azienda USL 5 di Pisa è pari a 75.272,90 euro. Per accedere al finanziamento i Comuni dovranno inviare una domanda di partecipazione, rispondere ad una indagine conoscitiva sulle attività di preparazione e somministrazione di pasti senza glutine nella ristorazione scolastica e presentare un progetto con l’ipotesi di utilizzo del fondo.

La celiachia è una malattia su base immunitaria che causa un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in molti cereali, fra cui il frumento, base di piatti tipici della cucina mediterranea. In Italia ne è affetta 1 persona su 100 circa, ma sovente la malattia non presenta sintomi tipici, di conseguenza non è diagnosticata.

I celiaci riconosciuti in Toscana, al 31 dicembre 2015, sono oltre 14mila (4.086 maschi e 10.270 femmine).