Attualità

Università, la Cgil chiede didattica in presenza

"Senza egoismi né polemiche: lavoriamo rapidamente per la ripresa della vita sociale ed economica di Pisa", dice il segretario Fuso

Continua a fare discutere la scelta dell'Università di Pisa di continuare la didattica a distanza anche da settembre in poi.

Una decisione, quella del rettore Mancarella, motivata dall'emergenza Covid, ma che ha sollevato più di una polemica, con le critiche espresse anche dal sindaco Conti.

Oggi anche la Cgil chiede il ritorno della didattica in presenza:"La didattica in presenza è ampiamente riconosciuta come la formula più adatta per la crescita formativa. Ciò non vuol dire che non si possa attingere a tutta la tecnologia disponibile per svolgere attività a distanza. Questa modalità a distanza si è resa necessaria nel periodo emergenziale della pandemia , ma non può diventare la regola", dice il segretario provinciale Mauro Fuso.

"Socialità, scambio diretto, relazioni di gruppo e maggiormente empatiche sono solo alcuni degli argomenti a favore della didattica in presenza, attraverso una formazione interattiva e capace di alimentarsi della presenza collettiva. Per questo motivo è urgente che l'Università di Pisa riprogetti la ripresa delle attività in presenza. 

Stupisce invece il fatto che l'Università si sia resa disponibile a concedere alla Provincia ventisei aule del Polo Piagge per gli istituti superiori cittadini, piuttosto che progettare quegli spazi per le proprie esigenze. Insomma non c'è un prima e un dopo, c'è un presente che vale per tutte le scuole di ogni ordine e grado così come per l'Università. Tutti gli studenti hanno diritto, nel pieno rispetto delle norme anticontagio da Covid, alla didattica in presenza ed è questo l'obbiettivo a cui ciascun ente deve puntare sulla base delle proprie disponibilità logistiche e delle altre che dovessero rendersi necessarie".