"È un’ottima notizia l’accelerazione del Governo sulla realizzazione di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio in Toscana". A dirlo è Angelo Ciavarrella, consigliere comunale della Lega a Pisa e presidente della prima commissione consiliare, che interviene sul tema con una presa di posizione netta a favore dell’iniziativa. "Ritengo incomprensibile – ha aggiunto – la strenua opposizione del presidente Giani, che da tempo ostacola questa possibilità".
Secondo Ciavarrella, l’assenza di un CPR in Toscana sta creando un impatto pesante sulle forze dell’ordine. "L’ostinazione della sinistra Toscana che finora ha guidato la Regione a osteggiare un CPR ha provocato e provoca un sovraccarico di lavoro per le nostre forze dell’ordine costrette a impiegare giornalmente decine di pattuglie per trasferire i destinatari di provvedimenti di espulsione nei dieci CPR sparsi per il Paese, tra cui solo per citarne alcuni rientrano Benevento, Milano, Gorizia e Nuoro".
"Invito volentieri – ha proseguito – chi si oppone alla realizzazione di un CPR in Toscana a fare un ‘viaggio’ con una pattuglia della polizia mentre scorta l’espulso a Gorizia o a Benevento. Si tratta di spostamenti molto complessi e pericolosi, non solo per gli ordinari rischi che si corrono durante i viaggi su strada, ma soprattutto perché chi viene espulso molto spesso oppone resistenza durante tutto il percorso. Forse agli oppositori del CPR diventerebbe più chiaro perché è indispensabile averne uno in Toscana".
Il consigliere ha poi sottolineato l’effetto di questi trasferimenti sull’attività quotidiana. "Dovrebbe essere evidente peraltro – ha affermato – che questi spostamenti giornalieri sottopongono il personale e i mezzi a notevole usura sottraendoli peraltro ai servizi di sorveglianza nelle nostre città e andando così a discapito della sicurezza dei cittadini".
Infine ha legato il tema alla situazione nelle carceri, "Osteggiare la realizzazione del CPR significa osteggiare la legalità e la sicurezza – ha concluso – tacendo il fatto che al 30 Aprile 2025 risultavano in carcere 19.740 persone straniere pari al 31,6% della popolazione detenuta, cosa che contribuisce in maniera determinante al sovraffollamento delle carceri italiane con tutti i problemi che ne conseguono"