Politica

"Pisa città di pace, no all'invio di armi"

Iniziativa di fronte Camp Darby di Una città in comune e Rifondazione comunista: "Le armi in partenza dal nostro aeroporto"

Una città in comune e Prc di fronte Camp Darby

Una città in comune e Partito della rifondazione comunista di Pisa, con una iniziativa di fronte alla base militare Usa di Camp Darby, hanno ribadito il loro no all'invio di armi all'Ucraina. "La totale condanna dell'aggressione criminale da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina - hanno sottolineato -, che sta provocando effetti devastanti sulla popolazione civile, non può portare in alcun modo alla scelta di inviare armi in un contesto in cui sono invece necessari un immediato cessate il fuoco e un ritiro delle forze russe attraverso una serrata azione diplomatica

"Occorre fermare una escalation militare che colpirebbe ancora di più le popolazioni civili ed estenderebbe il conflitto: per questo occorre far tacere le armi, non alimentarle" hanno ribadito, ricordando che "la nostra città sta diventando una delle portaerei della guerra: proprio dall’aeroporto militare di Pisa partiranno i voli carichi di armi destinati all'Ucraina".

"Pisa deve essere città di pace e non piattaforma logistica per la guerra - hanno ribadito - come invece è già avvenuto in questi decenni, dall’Iraq alla Jugoslavia, attraverso Camp Darby e lo stesso aeroporto militare".

"L'unica via per costruire la pace è il disarmo generale e ripensare i sistemi di sicurezza internazionale - questa la posizione di Una città in comune e Prc di Pisa -. L’Italia deve dichiarare la propria indisponibilità a ulteriori allargamenti dell’Alleanza atlantica, e uscire dalla Nato, trasformatasi da organizzazione difensiva in strumento di offesa".