Il settore dei compro oro finisce sotto la lente della Guardia di Finanza, che nei giorni scorsi ha intensificato i controlli in tutta la provincia per verificare il rispetto della normativa antiriciclaggio. I risultati dell’operazione avrebbero confermato un quadro preoccupante: su numerosi esercizi ispezionati, quattro sarebbero risultati irregolari, con violazioni che spaziano dalla mancata tracciabilità delle operazioni alla carente identificazione della clientela. Per i titolari delle attività coinvolte sono scattate sanzioni amministrative che, a seconda delle infrazioni, possono arrivare fino a 80mila euro.
Secondo gli investigatori, il settore della compravendita di preziosi è particolarmente esposto al rischio di riciclaggio e di reimpiego di beni di provenienza illecita. “Molti cittadini, in difficoltà economica, si trovano costretti a vendere i propri oggetti d’oro per far fronte alle necessità quotidiane”, hanno spiegato le Fiamme Gialle. “Ma accade anche che malviventi tentino di monetizzare la refurtiva attraverso questi canali, rendendo indispensabile un monitoraggio costante”.
Le irregolarità riscontrate nei quattro esercizi controllati riguardano diverse tipologie di violazione. A Pisa un’attività sarebbe stata sanzionata per non aver comunicato il cambio della licenza e i dati del nuovo amministratore. A Santa Croce sull’Arno i finanzieri avrebbero rilevato l’alterazione di oggetti preziosi prima dei termini previsti per la conservazione. A San Giuliano Terme e Pontedera, invece, i gestori non avrebbero rispettato gli obblighi di identificazione della clientela, omettendo di registrare i documenti dei venditori e le modalità di pagamento.