Attualità

Comune, i dipendenti verso lo sciopero

Rottura dopo l'assemblea del personale: i delegati Rsu attaccano l'amministrazione comunale e ottengono il sostegno di Ciccio Auletta

Palazzo Gambacorti a Pisa

Lo stato di agitazione proclamano a inizio Ottobre non si è risolto prima della rottura. E, così, il personale del Comune di Pisa, ha deciso per proseguire nella mobilitazione, paventando anche lo sciopero.

Sostenuti dalle organizzazioni sindacali presenti nella Rsu, ovvero Cgil, Uil e Cub della funzione pubblica, i dipendenti hanno scelto in assemblea di percorrere la strada della protesta fino in fondo.

"L’assemblea ha ritenuto irricevibile sia la risposta dell'amministrazione - hanno spiegato i delegati Silvia OrsiniFurio BologniFederico Giusti - è stato denunciato il clima intimidatorio e di paura che vivono i lavoratori negli uffici, e in particolare nella Polizia Municipale, interessata anche da turni di lavoro ormai insostenibili".

"A ciò si aggiunge la riorganizzazione dell'ente, alla quale l'amministrazione vuol dare operatività in modo repentino, senza ascoltare i sindacati, attuando spostamenti di personale da un giorno all’altro - hanno aggiunto - siamo di fronte a una macchina organizzativa gestionale che non funziona: la realizzazione del mandato elettorale è legata al funzionamento del Comune, il cui motore è rappresentato lavoratori e dalle lavoratrici, che non sono più disponibili a vedere calpestata ogni giorno la loro dignità ed i loro diritti". 

Una presa di posizione durissima, alla quale si è unito Ciccio Auletta, consigliere comunale di Una Città in Comune. "Da tempo l'organizzazione comunale non funziona, con conseguenze sui dipendenti e sui servizi - ha detto - questa situazione non è casuale, ma è un progetto consapevole delle classi dirigenti che consiste nella destrutturazione di ciò che è pubblico allo scopo di renderlo inefficiente per poi esternalizzarne i servizi. La Giunta Conti persegue con meticolosità questo progetto, tanto da indurre i lavoratori allo sciopero".

"A seguito dell'approvazione della nuova macrostruttura, si è proceduto con trasferimenti del personale non motivati da necessità professionali; si è previsto per la Polizia Locale un funzionario e non un dirigente, come esigerebbe la complessità e delicatezza del servizio - ha concluso - inoltre, manca il rispetto nelle relazioni sindacali. Se è vero che alcune materie non sono oggetto di trattativa, è vero che se si opera nell'ottica di garantire migliori servizi ai cittadini, è necessario che l'amministrazione collabori e si confronti, senza essere decisionista".