Architetta di formazione, artista per vocazione, Marcela Magdalena Bracalenti vive e lavora a Pisa, ma le sue opere hanno viaggiato molto più di lei. In questi giorni è tra le protagoniste della mostra collettiva “Questo loro non l’hanno fatto, loro sì”, curata da Gianfalco Masini a Palazzo Il Forte, a Coreglia. L’opera che presenta è un omaggio a Maria Lai. Ne abbiamo parlato direttamente con lei durante un suo soggiorno all’estero.
Marcela, partiamo dalla mostra di Coreglia. Come è nata e che taglio ha?
"La mostra è stata ideata da Gianfalco Masini, artista e direttore artistico del Comune di Coreglia. Ha invitato una quarantina di artisti e a ciascuno ha chiesto quale fosse l’artista che ci aveva influenzato di più nel nostro percorso. Poi ci ha chiesto di creare un’opera che quell’artista non aveva fatto, qualcosa che andasse oltre. Non una copia, non un’imitazione, ma un dialogo personale e profondo".
Lei ha scelto Maria Lai. Perché?
"Mi sono subito identificata con lei. A settembre scorso sono stata nel suo paese, Ulassai, in Sardegna, e ho potuto finalmente vedere molte delle sue opere dal vivo. Anch’io uso fili, carta, materiali semplici, spesso poveri. C’è una consonanza fortissima tra il mio lavoro e il suo".
Ha quindi mantenuto il suo stile anche in questa occasione?
"Sì, proprio perché ho scelto l’artista giusta, quella che mi permetteva di restare fedele al mio linguaggio. Non si trattava di cambiare il modo di lavorare, ma di portare il mio sguardo su un orizzonte condiviso".
Che risposta ha avuto?
"Molto positiva. Il critico Nicola Miceli, che ha scritto sulla mostra, ha detto che con quest’opera raggiungo “i medesimi risultati poetici, magici, esoterici di Maria Lai”. Per me è un grande riconoscimento, perché significa che l’intento è arrivato a chi guarda".
La mostra ha anche uno scopo benefico, giusto?
"Sì, c’è una seconda sezione con opere 30x30 donate dagli artisti. I ricavati delle vendite andranno in beneficenza. È un modo per dare un contributo concreto oltre che artistico".
Quando invece il suo prossimo progetto personale?
"Il 4 Settembre inaugurerò a Lucca, nella chiesa di Santa Caterina, la mostra Descansos insieme a Paola Vallini. È ispirata a un concetto elaborato dalla psicologa Clarissa Pinkola Estés: i descansos sono quei piccoli memoriali che troviamo lungo le strade, segni di perdite, ma anche di rinascita. La mostra ruota attorno a questo tema".
Lei vive a Pisa, ma da tempo espone soprattutto altrove. Come mai?
Purtroppo Pisa è una piazza molto difficile, tornerò ma per adesso non è previsto. Ho fatto diverse personali a Lucca, collettive a Pietrasanta e Viareggio con l’associazione ASART, di cui sono vicepresidente. A Pisa, per ora, ho deciso di guardare altrove"