Cori inneggianti a Benito Mussolini e invocazione "Duce Duce": è successo ieri pomeriggio in piazza dei Miracoli a Pisa, protagonisti ultras romanisti giunti all'ombra della Torre Pendente prima della partita di campionato contro la squadra locale. Corteo improvvisato e poi ecco i cori, fra cui uno dedicato alla loro squadra di calcio del cuore ma sulle note della canzone "Faccetta Nera".
Il filmato di quanto accaduto fra una folla di turisti e cittadini attoniti è stato diffuso via social nella pagina Facebook "Portale Ultras" con l'indicazione "Ultras Roma a Pisa". Il video è riportato qui sotto.
E a stretto giro è arrivato lo sdegno istituzionale. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha affidato a sua volta a un post su Facebook la propria indignazione: "Queste immagini dei tifosi romanisti che inneggiano al Duce nel cuore di Pisa sono una vergogna e uno sfregio a una città che dal fascismo ha subito l'onta della firma delle leggi razziali e uno dei periodi più bui della sua storia. Vergognatevi, se ne siete capaci", ha scritto.
Dalla giunta regionale si è espressa l'assessora Alessandra Nardini, capannolese, titolare della delega, tra le altre, anche Cultura della memoria: "Pisa e la Toscana sono antifasciste e ripudiano ogni forma di fascismo. I nostalgici di quel periodo buio e vergognoso qui non sono graditi", sono le sue parole in una nota.
Sul fronte del consiglio comunale, Marco Biondi del Pd per primo ha parlato di "offesa a Pisa, città simbolo di pace e democrazia" per poi argomentare: "Si tratta di un gesto grave, vergognoso e offensivo nei confronti della nostra città e dei valori su cui si fonda la nostra democrazia".
E ancora: "Chiedo al sindaco e all’amministrazione comunale di fare immediatamente chiarezza su quanto accaduto. Serve una presa di posizione netta, senza ambiguità".
Insieme a Marco Biondi, anche Matteo Trapani, capogruppo del Pd ha dichiarato, "Qui è necessario ribadire con forza che quanto accaduto non è solo un insulto alla nostra città, ma una ferita che tocca la memoria più profonda di Pisa – città che ha conosciuto la violenza del nazi-fascismo, dalle leggi razziali qui firmate fino ai lutti della guerra, e che oggi si prepara a commemorare l’82° anniversario del devastante bombardamento del 31 agosto 1943 e fra qualche giorno alla liberazione. La Torre, da sempre simbolo di pace e messaggi universali di fratellanza, non può essere profanata da cori fascisti. Per questo chiediamo prese di posizione chiare e di condanna, a partire dai sindaci di Pisa e Roma e del governo perché non è accettabile che simili cori trovino spazio in una città che ha scelto la via della democrazia e dell’antifascismo, rimuovendo simboli indegni come via D’Achiardi e vedendo l’Università chiedere pubblicamente scusa per le proprie colpe storiche. Una vergogna che non può rimanere in silenzio e che certamente non può rappresentare la base di uno sport come il calcio e il suo tifo e certamente non può avere spazio nella nostra comunità".
Nelle ore successive il suo collega Enrico Bruni ha affermato: "Vedere cori fascisti sotto la Torre è uno schiaffo ai pisani, ai turisti e alla stessa storia della nostra città", invocando chiarezza sull'episodio da parte di questura e prefettura in particolare sul "perché sia stato autorizzato un corteo fino in Piazza del Duomo e perché non ci sia stata alcuna reazione ai cori fascisti sotto la Torre pur essendo la polizia schierata".
Smorza il consigliere comunale della Lega Angelo Ciavarrella: "I cori in piazza dei Miracoli ci sono stati ma ad essere intonate sono state le strofe tipiche e caratteristiche degli ultras romanisti. Strofe sicuramente con connotazioni di destra, ma da qui a evocare lo spettro del fascismo penso ce ne corra", afferma demandando la ricostruzione esatta dell'accaduto alle "verifiche delle forze dell'ordine presenti".
Tornando al Pd, per parte sua il consigliere comunale Enrico Bruni aggiunge invece ai fatti di cui sopra episodi di molestie e catcalling che il gruppo di ultras giallorossi avrebbe rivolto a ragazze e donne per strada.
E adesso il caso si prepara ad approdare in parlamento, poiché la senatrice Pd Ylenia Zambito ha annunciato infatti un'interrogazione al governo: "Il governo più securitario della storia continua a tollerare l'apologia di fascismo che è un reato penale punito da 6 mesi a 2 anni di carcere", sono le sue parole.