Attualità

Covid-19, mascherine alle Università

Coronavirus, consegnate duemila mascherine a Sant’Anna, Normale e Dsu. Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà

Conti con il direttore della Normale Ambrosio

Sono duemila le mascherine che il Comune di Pisa ha fornito alle tre Università presenti in città da destinare agli studenti fuori sede rimasti a Pisa. E’ stato il Sindaco Conti stamattina a consegnarle nelle mani della Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna Sabina Nuti, del Direttore della Scuola Normale Superiore Luigi Ambrosio e di una funzionaria della sede pisana dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana. Le mascherine sono state consegnate sulla base delle indicazioni pervenute al Comune di Pisa dalle istituzioni universitarie: 400 per la Scuola Normale, 600 per la Scuola Sant’Anna e 1000 per il Dsu. 

"Ho contattato nei giorni scorsi i Rettori delle tre Università per distribuire anche agli studenti fuori sede le mascherine del Comune di Pisa – ha dichiarato il Sindaco Michele Conti – e già stamattina sono state consegnate. I dispositivi di protezione individuale saranno distribuiti a studenti e dottorandi secondo le modalità decise in autonomia da ogni singola istituzione universitaria. Mentre prosegue in questi giorni la distribuzione delle mascherine a tutti i residenti pisani, abbiamo voluto dare un doveroso segnale di sensibilità verso gli studenti fuori sede che sono dovuti restare a Pisa o che hanno deciso diligentemente di rimanere in città col manifestarsi dell’emergenza sanitaria".

Intanto da segnalare altre iniziative: una consistente donazione di denaro ( diecimila euro ) effettuata dalla ditta Mobilart Srl a favore del comune di Cascina per l’acquisto di buoni spesa o generi alimentari a favore delle famiglie colpite economicamente dall’emergenza Covid 19.

A Calci la lista Uniti per Calci ha regalato materiale di cancelleria ai bambini.

Intanto il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni ha chiesto di non dimenticare lo sport:"Settore colpito duramente dalla crisi del coronavirus, molte società rischiano di non farcela, a repentaglio un grande patrimonio sportivo e sociale"