Politica

Dimissioni e proteste da Riglione-Oratoio

Le dimissioni di Francesco Pingitore riaccendono il dibattito sulla mancanza di strumenti di partecipazione nei quartieri di Pisa

Le dimissioni di Francesco Pingitore dal Comitato di Quartiere Riglione-Oratoio diventano un caso politico e riaccendono la discussione sullo stato della partecipazione cittadina. Una scelta, la sua, che secondo le opposizioni è da configurarsi come "un segnale grave del fallimento della partecipazione sotto l’Amministrazione Conti".

Il Partito Democratico parla apertamente di un sistema bloccato e di cittadini lasciati soli. Marco Biondi, consigliere comunale e già presidente del CTP3, ha spiegato, "I CTP erano un presidio di partecipazione e democrazia. Averli cancellati senza alcuna alternativa concreta ha significato tagliare il filo diretto tra amministrazione e cittadini. Le dimissioni di Pingitore ne sono la diretta conseguenza: chi si impegna nei comitati si trova davanti a un muro di gomma, con un’amministrazione sorda e chiusa al dialogo."

Sulla stessa linea Paul Imani, segretario del Circolo PD di Riglione, che ha aggiunto, "Questa amministrazione ha sistematicamente ignorato il Comitato di Quartiere Riglione-Oratoio. Le richieste avanzate, anche su temi concreti e urgenti per la comunità, non sono mai state ascoltate né recepite. È evidente che non c’è alcuna volontà politica di costruire un confronto serio con i territori."

Anche il gruppo consiliare La Città delle Persone aveva denunciato, due giorni fa, lo stallo che da mesi paralizza l’attuazione dei nuovi organismi di partecipazione, i successori dei vecchi CTP. "Un regolamento che avrebbe dovuto essere operativo a inizio consiliatura è bloccato per problemi di applicabilità: non tornano i numeri nella lottizzazione dei posti rispetto ai gruppi consiliari e alle nomine, questa è la verità", avevano dichiarato i consiglieri Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce.