Pisa Sporting Club

Divieto trasferte, respinto ricorso al Tar

Il tribunale amministrativo respinge la richiesta di sospendere il decreto del Ministero dell’Interno: per i tifosi del Pisa resta il divieto

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva presentata contro il decreto del Ministero dell’Interno che vieta le trasferte ai tifosi nerazzurri. L’ordinanza è arrivata al termine dell’udienza collegiale fissata il 25 novembre mattina alle 9.45 e solo nella mattinata di oggi ha reso noto la sua decisione. "Il tar ha sostenuto che occorre dare prevalenza all’ordine pubblico e che il decreto del ministro dell’interno sarebbe adeguatamente istruito" si legge nella nota. Il provvedimento del Viminale resta quindi pienamente in vigore.

Il decreto, emesso dopo gli scontri di via Piave prima di Pisa-Verona, blocca per tre mesi le trasferte della tifoseria organizzata nerazzurra. Contro questa misura erano stati presentati due ricorsi distinti: uno da parte di un singolo sostenitore, l’altro dal Centro di Coordinamento Pisa Clubs. In entrambi i giudizi il Comune di Pisa aveva deciso di costituirsi per sostenere le ragioni dei tifosi.

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Questo il testo della motivazione: "i provvedimenti gravati sono stati assunti dalle Autorità di P.S., Ministro dell’Interno e Prefettura di Milano, Comitato ordine e sicurezza pubblica, a seguito di gravi episodi di violenza accaduti l’8 ottobre 2025 a Pisa in occasione della partita di calcio Pisa Sporting Club - Hellas Verona, valevole per la 7°giornata del campionato nazionale di “Serie A” 2025-2026;ritenuto che i provvedimenti gravati hanno una finalità preventiva e cautelare rispetto al pericolo di nuovi episodi violenza e di turbativa dell’ordine pubblico, in occasione dei prossimi incontri di calcio delle rispettive compagini calcistiche; stabilito che detti provvedimenti risultano essere adeguatamente motivati, anche alla luce delle risultanze istruttorie dedotte dall’Amministrazione; ritenuto, al sommario esame proprio della presente fase incidentale, ed in disparte le considerazioni circa l’ammissibilità degli interventi ad adiuvandum, che non sussistono pertanto allo stato elementi di sufficiente fondatezza del ricorso in esame; considerato, in ordine al prospettato pericolo di pregiudizio per la tifoseria e per la collettività pisana, che esso risulta del tutto recessivo rispetto all’interesse pubblico primario tutelato dalle misure preventive ministeriali qui gravate, che sono state disposte in conformità al quadro normativo vigente e nell’esercizio del potere valutativo ivi attribuito al Ministro dell’Interno; stabilito che pertanto la domanda cautelare non può essere accolta per difetto dei presupposti ex art. 55 c.p.a"

Attorno al ricorso si era formato un fronte ampio. Nei giorni scorsi avevano infatti aderito anche Adiconsum Pisa e il Csi, giudicando il divieto una sanzione collettiva che colpisce un’intera comunità priva di responsabilità dirette nei fatti contestati ai supporter del Verona. Nelle memorie depositate era stato ricordato anche il paradosso sottolineato più volte dai tifosi: mentre ai pisani è stato impedito ogni spostamento, una parte della tifoseria veronese ha potuto raggiungere senza ostacoli l’Arena Garibaldi.

Con la decisione di oggi, il Tar ha scelto di non sospendere in via cautelare il decreto del Ministero. La misura continuerà quindi a produrre effetti. Il Centro di Coordinamento, i legali e le associazioni che hanno sostenuto il ricorso valuteranno ora come proseguire la battaglia nelle sedi giudiziarie e istituzionali. Nel frattempo, per il popolo nerazzurro resta il divieto di accompagnare la squadra nelle partite fuori casa