Elezioni

"Don Bosco dimenticato dal Comune"

Pietrobon e Checcoli di Una Città in Comune attaccano Conti e lanciano le proposte per risolvere le problematiche legate al carcere

Moreno Pierobon (a sinistra) e Tiziano Checcoli

"I detenuti e il personale del carcere sono dimenticati dal dibattito elettorale". Moreno Pierobon e Tiziano Checcoli, candidati nella lista elettorale di Una città in Comune, accendono i riflettori sul "Don Bosco", a loro avviso ai margini dei programmi elettorali.

"Eppure, la situazione della casa circondariale è a dir poco drammatica - hanno detto - come testimoniano i rapporti di Antigone e della senatrice Cucchi nella sua recente visita: i problemi di sovraffollamento e la carenza di azioni di inserimento lavorativo sul territorio per le persone detenute fanno del carcere un luogo di negazione dei diritti fondamentali".

"Il gruppo Diritti in Comune è l’unico che in Consiglio comunale ha ripetutamente sollevato queste problematiche: inoltre, nel nostro programma elettorale sono ben chiare le linee di intervento per affrontarle in maniera strutturale - hanno aggiunto - è urgente la realizzazione di una struttura esterna per accogliere i familiari delle persone detenute in attesa dei colloqui , così come la creazione di uno sportello interno per l’accesso ai procedimenti amministrativi comunali da parte dei detenuti, in linea con le indicazioni del garante nazionale".

Il Comune, inoltre, dovrebbe farsi carico di garantire l'accesso a a misure alternative alla detenzione. "Ciò nella duplice ottica di alleviare il sovraffollamento e offrire concrete opportunità di reinserimento - hanno proseguito - il lavoro di pubblica utilità, che questa amministrazione non ha mai attivato, non deve sostituirsi al lavoro salariato, ma deve essere co-progettato con le associazioni in una vera ottica di giustizia di comunità". 

"L'attuale amministrazione, che della retorica sulla sicurezza ha fatto una bandiera elettorale, ha mostrato soltanto disinteresse, così come del resto era avvenuto con le precedenti amministrazioni - hanno attaccato Pierobon e Checcoli - intervenire nel settore della marginalità sociale, stanziando fondi per gli interventi di sostegno e assistenza alle persone in difficoltà è ciò che un’amministrazione locale può e deve fare per incidere realmente sulla questione della legalità".

"Solo con azioni di questo tipo si può pensare a una città più vivibile e a un carcere in dialogo col territorio - hanno concluso - le passerelle del sindaco Conti agli eventi di beneficenza, organizzati da chi realmente si spende per il miglioramento della situazione carceraria, non sono sufficienti a nascondere il fatto che, fino a oggi, per il Comune il carcere è un luogo dimenticato".