Politica

Don Bosco, "Il Comune può fare di più"

La coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana Piu e il consigliere Sofia chiedono un intervento: "Carcere fragile e sovraffollato"

Il caso delle due detenute decedute nel carcere di Torino nel giro di appena 24 ore ha riacceso i riflettori sulle condizioni delle carceri italiane. Proprio in quest'ottica, la coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana, Anna Piu, e il consigliere comunale di Sinistra Unita, Luigi Sofia, hanno lanciato un appello al Comune.

"Da decenni si parla di carceri piene e fragilità - hanno detto - una situazione che troviamo anche nella casa circondariale don Bosco, come testimoniano i rapporti di Antigone e la visita del Febbraio scorso della nostra senatrice Ilaria Cucchi. I 262 detenuti a fronte di una capienza di 198 posti, le gravi carenze edilizie e strutturali che compromettono del tutto la vivibilità dell'istituto, la carenza di azioni di inserimento lavorativo e l’assenza di figure fondamentali quali quelle dei mediatori linguistici e culturali, fanno del posto un luogo di negazione dei diritti fondamentali".

"È necessario che anche l’amministrazione comunale intervenga almeno per ciò che è di sua competenza - hanno aggiunto - innanzitutto, è urgente la realizzazione di una struttura esterna per accogliere i familiari dei detenuti in attesa dei colloqui, così come la creazione di uno sportello di intermediazione linguistico-culturale, di ascolto, orientamento e informazione per l’accesso ai procedimenti amministrativi comunali".

Per Piu e Sofia, dunque, anche il Comune di Pisa può fare la sua parte. "L'attuale amministrazione, che della retorica sulla sicurezza ha fatto una bandiera elettorale, non ha mostrato che disinteresse - hanno concluso - intervenire nel settore della marginalità sociale, potenziando la rete dei servizi sociali stanziando risorse, è ciò che un’amministrazione locale può e deve fare".