Politica

"Don Bosco iper affollato, serve un piano"

Martinelli rilancia l'appello sulla situazione del carcere pisano e chiede l'intervento dell'amministrazione comunale e del Ministero della Giustizia

Paolo Martinelli

"Una condizione di sovraffollamento insostenibile, che viola la funzione costituzionale del carcere e mette a rischio la dignità, la salute e la vita delle persone detenute". Così Paolo Martinelli, capogruppo de La Città delle Persone in Consiglio comunale, fotografa la situazione del carcere "Don Bosco" di Pisa. Dove, denuncia, oggi risiedono 102 detenuti in più rispetto alla capienza regolare.

Per questo, il gruppo di opposizione ha espresso anche il proprio sostegno all'iniziativa svoltasi lo scorso 30 Luglio dalla Conferenza nazionale dei Garanti delle persone private della libertà. "In particolare - ha specificato Martinelli - condividiamo e rilanciamo l'appello lanciato davanti al Don Bosco dai Garanti territoriali di Pisa e Volterra, Valentina Abu Awwad ed Ezio Menzione, insieme alla direttrice dell’istituto, Alice Lazzarotto".

"La loro denuncia del grave sovraffollamento e delle condizioni di vita in carcere non può cadere nel vuoto - ha proseguito - è necessario che il Ministero della Giustizia e l’amministrazione comunale si assumano pienamente la responsabilità di affrontare questa emergenza con misure concrete e coordinate. Accogliamo positivamente l’apertura dello sportello anagrafico interno al carcere, frutto di una collaborazione virtuosa tra volontariato e Comune, ma serve di più".

"Chiediamo con forza l’attivazione immediata di un tavolo interistituzionale che consenta un monitoraggio costante della situazione, valorizzi il lavoro di chi opera quotidianamente nel carcere e affronti in modo strutturale e condiviso l’emergenza - ha concluso -
l’indifferenza uccide. Il carcere non può e non deve essere un luogo di abbandono, né un buco nero dei diritti".