La ricerca in campo archeologico può contare un un nuovo applicativo per la gestione dei dati. Si chiama Magoh ed è frutto di un progetto finanziato da Regione, università di Pisa e Ministero della cultura e realizzato nell'ambito del Laboratorio Mappa (Metodologie digitali applicate all'archeologia) del dipartimento di civiltà e forme del sapere.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Maria Letizia Gualandi con la collaborazione del professor Gabriele Gattiglia e della dottoressa Francesca Anichini, ha visto la stretta collaborazione di un team di giovani ricercatori e studenti con i funzionari di due Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, rispettivamente per le province di Pisa e Livorno e per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, e dell’Istituto Centrale Archeologia del Mic.
"Obiettivo del progetto -spiega una nota dell'ateneo pisano- era la digitalizzazione e la messa a sistema delle informazioni contenute nell’enorme mole di documenti archeologici conservati negli archivi delle Soprintendenze. Attraverso un innovativo applicativo web, tutti questi legacy data sono stati acquisiti, sistematizzati e resi disponibili in rete".
Le informazioni messe a disposizione da Magoh coprono ben 87 comuni tra le province di Firenze, Pisa, Prato e Pistoia, su un territorio di oltre 7.200 Kmq, censendo oltre 7.900 interventi e 20.000 resti archeologici.
Domani, venerdì 21 aprile alle 10,30 il gruppo di ricerca del Laboratorio Mappa illustrerà strumenti e potenzialità della nuova piattaforma.