La scelta di prolungare le attività educative dei nidi comunali fino a luglio ha fatto esplodere la tensione. A denunciarlo è la RSU del Comune di Pisa, che con un comunicato durissimo ha spiegato i motivi dello stato di agitazione del personale educativo delle strutture a gestione diretta.
Secondo le rappresentanti sindacali, la decisione è stata presa senza alcuna condivisione con chi lavora quotidianamente nei nidi e comunicata prima alla stampa che ai lavoratori, senza valutarne l’impatto né sul piano organizzativo né su quello del benessere psicofisico.
“La nostra richiesta – hanno scritto – è l’applicazione del calendario scolastico regionale, che chiude le attività il 30 Giugno. L’idea di recuperare a luglio giornate festive è sbagliata, superata e pericolosa, sia per i diritti dei lavoratori che per la qualità del servizio offerto”. Il rischio, secondo le educatrici, è quello di una “dequalificazione del ruolo”, in aperto contrasto con quanto previsto dal nuovo contratto nazionale, che ha riconosciuto l’alta professionalità degli operatori del settore.
Non solo diritti sindacali, però. Al centro della protesta c’è anche la salute dei più piccoli. “Le strutture non sono pronte per affrontare il caldo estivo. I sopralluoghi chiesti da gennaio sono arrivati in ritardo e gli adeguamenti fatti sono parziali e insufficienti. Il diritto al riposo dei bambini, sancito dalla Convenzione ONU, deve essere garantito”.
Il servizio di luglio, hanno sostenuto ancora i rappresentanti RSU, è un’attività aggiuntiva e andava progettata con attenzione, ascoltando le esigenze di tutti: famiglie, lavoratori e soprattutto bambini. “È mancato il confronto, è mancata la programmazione, ed è mancato rispetto”. La richiesta è chiara: riaprire subito il dialogo e rivedere le scelte, prima che sia troppo tardi.