Politica

"El Alamein, inopportuno coinvolgere le scuole"

In vista dell'anniversario della battaglia del 1942, la lista di minoranza punta il dito contro le celebrazioni: "Era una guerra di sopraffazione"

Palazzo Gambacorti a Pisa

L'anniversario della battaglia di El Alamein, che quest'anno compie 80 anni, fa discutere il gruppo di Una Città in Comune, che critica l'iniziativa della brigata Folgore dedicata alle scuole di Pisa.

"La battaglia di El Alamein è stata combattuta in Egitto da reparti degli eserciti della Germania nazista e dell’Italia fascista contro le forze inglesi, e vinta, fortunatamente, da queste ultime - hanno spiegato - la brigata Folgore celebra ogni anno questa ricorrenza, definendola uno dei momenti più epici della storia dell’Esercito, ricordando in modo compiaciuto che anche i nemici riconobbero che la Folgore è caduta con le armi in pugno".

"Anche quest’anno la Folgore celebrerà l’anniversario e, per l’occasione, propone agli allievi delle scuole pisane un'attività di scambio culturale tra studenti e paracadutisti che prevede una conferenza svolta dalla Folgore nelle scuole e un open day per gli studenti presso la caserma Gamerra - hanno aggiunto - l’iniziativa, come recita la lettera di invito, permetterà agli studenti di essere resi partecipi di valori fondamentali quali l’attaccamento al dovere, lo spirito di sacrificio e il senso di appartenenza".

Per il gruppo di opposizione, l'iniziativa non è opportuna. "Non una parola sul fatto che i reparti della Folgore di allora furono portati in guerra a uccidere e farsi uccidere per difendere i regimi fascisti e nazisti che stavano procedendo al genocidio del popolo ebraico - hanno commentato - non una parola sul fatto che quella fu una guerra di invasione e di sopraffazione. Non è quindi in alcun modo opportuno che gli estensori di un comunicato simile vadano a svolgere conferenze nelle scuole, lasciando da parte il fatto che nelle scuole insegna già storia chi ha i titoli per farlo".

"Gli obiettivi della scuola e della formazione militare non coincidono - hanno aggiunto -  non si può ammettere che le Forze armate celebrino acriticamente e in nome di un astratto spirito di sacrificio una battaglia che è stata tutta dalla parte sbagliata".

"Le studentesse e gli studenti potrebbero cogliere l’occasione per una riflessione critica sul periodo tragico che stiamo vivendo - hanno concluso - con l’ombra della guerra e della minaccia atomica che si stendono sull’Europa non è il momento di sterili retoriche sull’eroismo, ma della ricerca di urgenti strade di pace".