Politica

"Spiagge in mano agli stranieri? No, grazie"

Da Fratelli d'Italia pronti a "fare muro contro la spinta-Draghi per la messa a gara delle spiagge. Forte il timore che finiscano in mani straniere”

La Legge Bolkestein, nuvolone che incombe da anni sui proprietari degli stabilimenti balneari e titolari di concessioni demaniali, è un nodo che nessun governo ha finora sciolto preferendo pagare salate sanzioni all'Unione Europea. E ora che il governo Draghi parrebbe intenzionato a mettere mano alla questione, ecco le prime levate di scudi: Fratelli d'Italia della Toscana si dice pronta a "fare muro contro la spinta-Draghi per la messa a gara delle spiagge", ritenendo "forte il timore che le spiagge toscane finiscano in mano agli stranieri”.

"Gli imprenditori balneari - hanno commentato il capogruppo di Fdi in consiglio regionale, Francesco Torselli, il vice-caporgruppo Vittorio Fantozzi, ed il consigliere Diego Petrucci - nel tempo hanno fatto importanti investimenti offrendo servizi, attraendo turisti da ogni parte del mondo e dando lavoro a migliaia di lavoratori stagionali e non. Adesso, con la legge sulla concorrenza e la spinta-Draghi per la messa a gara delle spiagge c'è il forte rischio che le spiagge toscane finiscano in mano agli stranieri, ricchi facoltosi o fondi speculativi internazionali magari russi o cinesi, con pesantissime ricadute in termini di qualità, indotto e identità”.

“Come fatto dalla Spagna che ha stabilito una durata di 99 anni per le concessioni - hanno osservato da Fdi -, anche il Governo italiano e la Regione Toscana, soprattutto sulla base degli investimenti fatti dagli imprenditori balneari avrebbero potuto prevedere concessioni per più anni, magari 25-30. Dalla Versilia alla Maremma, da sempre, i nostri stabilimenti balneari rappresentano un fiore all'occhiello e costituiscono un grande volano per il turismo regionale. Disperdere tale patrimonio di impegno, fatica, ingegno, tradizione sarebbe follia! Basta con la Toscana terra di conquista per gli stranieri”.