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Fondi Miur, Normale e Sant'Anna in pole position

Per i due atenei pisani potrebbero arrivare 5 milioni di euro in più all'anno tra il 2018 e il 2022. I due rettori: "Eccellenti al 100 per cento"

La Valutazione della qualità della ricerca condotta dall'Anvur premia scuola Normale e Sant'Anna, che potrebbero vedersi assegnare dal ministero dell'istruzione circa 5 milioni di euro in più all'anno tra 2018 e 2022.

I finanziamenti aggiuntivi del Miur prevedono l'rogazione di 271 milioni di euro all'anno, tra il 2018 e il 2022, per 180 dipartimenti d'eccellenza in Italia.

I due atenei pisani si piazzano nella pole position grazie agli ottimi risultati ottenuti dai dipartimenti di Scienze matematiche e naturali e Scienze umane della Normale e da quelli di Scienze sociali e Scienze sperimentali e Applicate del Sant'Anna. Le 4 classi contemplano l'intera offerta didattica e formativa delle due scuole. "Siamo stati valutati al 100 per cento eccellenti - commentano Vincenzo Barone e Pierdomenico Perata, rispettivamente rettori della Normale e della Scuola Sant'Anna-. Annunciamo fin d'ora che questi finanziamenti aggiuntivi, una volta assegnati, serviranno a promuovere nuovi progetti tra le due Scuole, quindi progetti del tutto innovativi nell'offerta di eccellenza del paese, il tutto nell'ottica della sinergia della federazione in corso tra Normale e Sant'Anna".

"Il risultato conferma gli assoluti valori della didattica e della ricerca alla Normale e alla Sant'Anna  - aggiungono i due rettori-  Per le classi accademiche delle scuole universitarie come le nostre era infatti più difficile competere rispetto ai dipartimenti delle università generaliste".

"Questo tipo di assegnazioni premiano le eccellenze- sottolineano Barone e Perata- e sarebbe quindi un peccato che, per dinamiche interne a singole università, si finisse per attuare meccanismi di compensazione, in modo da non scontentare le strutture che non sono state premiate. Il Paese cresce se le punte di eccellenza sono valorizzate anche dalle università generaliste. Ci auguriamo  - concludono- anche che, per le politiche di reclutamento, il Miur tenga conto di queste valutazioni e- concludono- cominci a pensare che una maggiore flessibilità potrebbe far compiere ulteriori passi in avanti nelle migliori strutture universitarie italiane".