Politica

Frase offensiva in Consiglio, minoranza attacca

Nel mirino dell'opposizione è finita la consigliera leghista Laura Barsotti, che ha apostrofato la collega Dini con un epiteto sgradevole

Una frase infelice, pronunciata all'indirizzo di una collega di partito, probabilmente senza nessuna intenzione di essere ascoltata, ma che è diventata un caso politico.

E' successo ieri poco prima dell'avvio del Consiglio Comunale, convocato da remoto. La consigliera Laura Barsotti ( Lega ) ha rivolto un apprezzamento dispregiativo alla collega di partito Emanuela Dini, qualificandola con una parola offensiva riferita al suo aspetto fisico. Una circostanza catturata dai microfoni e ben presto rimbalzata sui social.

Immediata la solidarietà bipartisan a Dini e oggi la minoranza, compatta ( Pd, M5s, Patto Civico, Diritti in Comune ) chiede le dimissioni di Barsotti:

"Il body shaming, la nuova forma di bullismo che fa dell'aspetto fisico fuori dagli stereotipi imposti una colpa, è una piaga sempre più diffusa che ha interessato oltre un terzo della popolazione italiana.Una pratica diffusa anche fra i giovanissimi e che dovrebbe portare le istituzioni tutte a farsi carico di azioni culturali positive di lotta agli stereotipi "fisici" in questo caso e di educazione al rispetto e alla valorizzazione delle differenze.

Le parole di Barsotti, pronunciate all'interno della massima espressione democratica della città, non sono offensive solo verso la consigliera Dini, sono offensive verso tutti i consiglieri e la città.Chi fa della denigrazione del prossimo il proprio modo di relazione sociale non può sedere in consiglio comunale. Non possiamo rimanere indifferenti e dire ai cittadini e ai nostri giovani che cose del genere trovino in qualche modo giustificazione o possono essere considerate normali.

Come consiglieri di minoranza presenteremo una mozione urgente da discutere al prossimo consiglio dove oltre alle scuse chiediamo alla consigliera Barsotti di dimettersi.Ci sembra un atto dovuto e di rispetto per il posto che ricopre, togliendo tutti dall'imbarazzo e dalla vergogna in cui ci ha trascinato.Ci uniamo ai numerosi attestati di solidarietà che la Consigliera Dini ha ricevuto da quelle del Presidente del Consiglio Gennai a quelle della vicesindaca Bonsangue ma soprattutto a quelle di tante cittadine e cittadini, a testimonianza che in questa città esiste in ognuno indignazione e sdegno verso certi comportamenti"